STAZIONE QUARESIMALE:
S. MARIA NUOVA
28 febbraio 1997
Celebrando la stazione quaresimale, la Chiesa ci conduce alla
celebrazione della S. Pasqua attraverso la meditazione della Parola di
Dio: solo Dio può parlare degnamente delle Sue opere. Ed il Padre,
dopo averlo fatto in molti modi e varie volte attraverso i Profeti, nella
pienezza dei tempi lo ha fatto per mezzo del suo Figlio Gesù Cristo.
E’ lui che noi vogliamo conoscere: la sua opera, la sua persona, la sua
morte e risurrezione. E la parabola che questa sera meditiamo è
una straordinaria rivelazione che Gesù fa di Se stesso
Nella parabola il figlio, inviato per ultimo, si inserisce dentro
una storia drammatica raffigurata metaforicamente da una vigna e dal padrone
di essa: è la storia del rapporto fra Dio e Israele e in Israele,
con ogni uomo. Il Figlio unigenito inviato nella nostra umanità,
è inviato per ricostruire il nostro rapporto col Padre. La parabola
ci introduce nella coscienza che Egli aveva della sua missione, del legame
della sua Persona col destino di ogni persona umana. Quale coscienza?
- Gesù sa che Egli è l’ultimo inviato dal Padre alla
umanità (“per ultimo”): è la definitiva prova che il Padre
dà del suo amore per l’uomo. Una offerta, un progetto, una proposta
di salvezza oltre (dopo) Gesù Cristo, o diversa da quella di Gesù
Cristo, non esiste e non potrà mai esistere. Fratelli e sorelle:
da questo voi potete riconoscere chi è con Cristo e chi con l’anti-cristo.
Il punto discriminante che rivela l’anti-cristo è il riconoscere
o non riconoscere che Gesù ha realizzato nella sua Persona, in forza
dell’Incarnazione, la definitiva relazione ed alleanza fra Dio e l’uomo:
“chi va oltre e non rimane nella dottrina del Cristo, non possiede Dio”
(2Gv 9).
- Gesù è cosciente che nonostante la sua identità
non sarà accolto da tutti (“su uccidiamolo”): sarà cacciato
fuori e rifiutato. Non possiamo correggere questa consapevolezza di Gesù,
dimostrandogli che Egli si era sbagliato! Così noi facciamo, quando
riteniamo che il Vangelo metta d’accordo tutti; che, con opportuni aggiustamenti,
il Vangelo può essere accolto da tutti. Il Vangelo è una
spada a due tagli: Esso mette a nudo i pensieri segreti di ogni cuore.
- Ma Gesù è cosciente che egli non sarà sconfitto
da nessuno (“La pietra scartata...”). Egli crocefisso, risorge: anche se
gli uomini lo uccidono, il Padre in Lui non sarà sconfitto dalla
morte. Fratelli e sorelle: il Vangelo è la potenza di Dio e ciò
che è debolezza di Dio è più forte di ogni potere
umano. Oh come vorrei, come prego che lo Spirito Santo produca in tutti
noi l’intima certezza, che tutti i poteri di questo mondo sono stati ridotti
al nulla dalla potenza del Vangelo di Cristo! Noi non abbiamo nulla; non
abbiamo televisioni; non abbiamo quotidiani; siamo economicamente poveri;
non abbiamo nessun potere politico. Abbiamo solo il Vangelo: esso ci basta,
poiché in esso ci è donata la grazia e la misericordia di
Dio.
Quale è il segno di questa forza? Ascoltate ancora la parola
del Signore nel suo Santo Evangelo: “per questo io vi dico che sarà
tolto ...”. Ecco la forza del Vangelo! non cercatela o non misuratela dalla
posizione pubblica della Chiesa nel mondo: misuratela più in profondità,
nella vita del popolo cristiano; nel suo “fare frutti”. Vedete la forza
del Vangelo nella realtà santificante dei poveri e dei sofferenti
che non maledicono la vita; vedetela nella castità di tanti giovani
e ragazze fidanzati e non, che sanno custodire il loro corpo come olocausto
gradito a Dio; vedetela nella nascosta sofferenza della sposa che perdona
il tradimento del marito per il bene dei figli; vedetela nella grandezza
dei vostri parroci che vi servono nell’umile povertà di un servizio
spesso avaro di consolazioni umane.
Ecco la grande rivelazione che Cristo oggi vi fa della sua persona.
Essa può essere riassunta così colla pagina biblica: “Dio,
che aveva già parlato ... ultimamente, in questi giorni, ha parlato
a noi per mezzo del Figlio ... Questo Figlio ... dopo aver compiuto la
purificazione dei peccati si è assiso alla destra della maestà
nell’alto dei cieli” (Eb 1,1-3). Ecco chi è Gesù Cristo,
il Signore, Figlio unigenito del Padre.
|