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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA 1997
16 febbraio 1997

“Lo Spirito sospinse ...” . Fratelli e sorelle, cominciamo il nostro cammino verso la celebrazione della Pasqua, avvicinandoci sempre più al grande Giubileo 2000. Che cosa significa camminare (non solo cronologicamente) verso la Pasqua, vivere l’esperienza quaresimale? La risposta ci viene dal S. Vangelo: vivere la quaresima significa rivivere in noi stessi il mistero di Cristo tentato nel deserto: riviverlo in Lui, con Lui e per mezzo di Lui..
 E’ il mistero della tentazione (“tentato da Satana”, dice il Vangelo). La tentazione vissuta da Cristo è un combattimento contro il principe di questo mondo, contro Satana. Egli infatti è venuto “per distruggere le opere del diavolo” (Gv 3,8b). Dove avviene questo scontro? Avviene in primo luogo nella persona stessa di Cristo: nel suo “cuore”. Egli è tentato nel senso che Satana cerca colle sue suggestioni, di distoglierlo dalla sua obbedienza al Padre, dall’intraprendere la sua via di povertà, di umiltà, della Croce in una parola. Lo scontro avviene dentro la libertà umana di Gesù e ciò che vuole Satana è di impedire che si compia la giustizia di Dio.
 Questa tentazione di Cristo è un grande mistero. Il Dio fattosi uomo ha voluto sottoporsi alla tentazione. Egli avrebbe potuto tenerla lontana da sé. Non lo fece, perché vincendo Satana, noi potessimo vincere in Lui ogni tentazione. “Egli prese da te e fece sua la tentazione, affinché per suo dono tu ne riportassi vittoria” (S. Agostino). Anche dentro alla nostra libertà, nel nostro cuore, è sempre presente la tentazione di seguire la nostra volontà piuttosto che quella del Signore: i nostri progetti piuttosto che quelli di Dio su di noi. Questa inclinazione a lasciare la via del Signore è spesso rinforzata dalle suggestioni instillate in noi da Satana. “Per tutto il tempo della vita presente, sia che siamo sedotti dalla prosperità (...), sia che siamo colpiti dalle avversità (...), a noi che camminiamo nella legge del Signore è sempre accanto in tutto il mondo l’avversario, che non cessa di ostacolare il nostro passo colla tentazione” (S. Beda il Venerabile).
 Dunque: il Signore Gesù è stato tentato ed ha vinto; tu sei tentato e puoi vincere in Cristo. “Se in Lui siamo tentati, in Lui noi vinciamo il diavolo” (S. Agostino).
 Celebrando il mistero della tentazione di Cristo e nostra noi celebriamo anche la certezza che la vittoria di Cristo può, se vogliamo, divenire la nostra vittoria.
Come possiamo vincere in Cristo, e così durante, questa quaresima ri-vivere interamente (tentazione e vittoria) il mistero di Cristo nel deserto? Riascoltiamo il Vangelo: “Il tempo è compiuto ...” la via ci è chiaramente indicata.
 “Il Salvatore nostro Gesù Cristo ... ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’immortalità per mezzo del Vangelo” (“Tim. 1,10b). Per mezzo del Vangelo: è il Vangelo, il suo annuncio che ci libera dalle seduzioni della vanità. E’ l’ascolto più prolungato della Parola di Dio che durante la Quaresima ci rende partecipi della vittoria di Cristo sul Satana. Non abbiamo un cuore indocile. Non siamo come quelle persone di cui parla la seconda lettura, che “avevano un tempo rifiutato di credere quando la magnanimità di Dio pazientava nei giorni di Noè”. Non siamo fra coloro che rifiutano di credere. Il Regno di Dio, che è giustizia e pace nello Spirito Santo, è donato solo ai credenti, cioè a coloro che si volgono con cuore contrito al Signore Gesù, affidandosi alla sua misericordia.

Ecco lo Spirito Santo ha tracciato la strada, percorrendo la quale diventeremo partecipi della vittoria di Cristo.
 E’ la strada dell’ascolto vero della Parola di Dio, che vi sarà annunciata con più abbondanza; è la strada del ritorno fiducioso al Signore, nell’umile confessione dei nostri peccati.
 Sia in noi la vittoria di Cristo su Satana, dal momento che fu in Cristo la nostra tentazione: la S. Quaresima è questa comunione profonda con Cristo tentato e vittorioso.