VENERDI’ DOPO LE CENERI
14 febbraio 1997
PARROCCHIA S. STEFANO
Ancora all’inizio della Quaresima, in questa prima stazione quaresimale
la Chiesa celebra la festa dei santi Metodio e Cirillo, patroni d’Europa
ed apostoli dei popoli slavi. E la parola che il Signore ci dice è
tutta incentrata sul tema dell’annuncio del Vangelo: annuncio che costituì
il significato intero dell’esistenza dei due fratelli.
1. La Parola profetica, in primo luogo, ci rivela ancora una volta
il contenuto del Vangelo. Che cosa, fratelli e sorelle, ci viene annunciato
quando ci viene predicato il Vangelo? ci viene comunicata questa bella
notizia: “Regna il tuo Dio”. Ed infatti, ecco come l’evangelista Marco
narra l’inizio della missione di Gesù: “Dopo che Giovanni fu arrestato,
Gesù si recò nella Galilea predicando il Vangelo di Dio e
diceva: il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino” (Mc
1,14-15a).
Il regno di Dio è il suo ingresso dentro la nostra storia, “il
ritorno del Signore in Sion”, è il suo intervento a favore della
nostra persona, è la sua vicinanza che è consolazione e riscatto.
Ecco, perché il profeta caratterizza il contenuto di questa presenza
di Dio con tre parole: pace, bene e salvezza. E S. Paolo ci insegna che
il Regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo (cfr.
Rom 14,17).
Quando e come questo avvenimento è accaduto? Esso è accaduto
nella persona, nella parola, nella vita nella morte e risurrezione di Gesù.
In Lui, Iddio “ha snudato il suo santo braccio davanti a tutti i popoli”.
Così che “tutti i confini della terra” potessero vedere “la salvezza
del nostro Dio”. Tutti i confini della terra, dice il Profeta. Nessuno
infatti è escluso dalla salvezza, poiché “Dio vuole che tutti
gli uomini si salvino e giungano alla conoscenza della verità”.
La pagina del Vangelo ci descrive come si compie questa volontà
salvifica universale: attraverso la predicazione. “Andate in tutto il mondo
... . Allora essi partirono ... .”. Cirillo e Metodio furono fra i più
grandi predicatori del Vangelo e portarono alla fede intere nazioni.
Ecco, fratelli e sorelle, all’inizio della quaresima il Signore ci
svela il progetto di pace, di bene, di salvezza che Egli ha pensato a nostro
riguardo. E ci indica la via originaria attraverso la quale esso ci è
svelato: la predicazione del Vangelo. E pertanto ci richiama a quella che
è la decisione suprema della nostra esistenza: “Chi crederà
...”.
2. Questa celebrazione ci fa capire più profondamente il significato
della quaresima. Essa è tempo nel quale dobbiamo ascoltare più
profondamente l’annuncio del Vangelo. Non dimentichiamolo! “E’ piaciuto
a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione” (1Cor
1,21b), poiché la parola uscita dalla bocca del Signore, non ritornerà
a Lui senza effetto (cfr. Is 55,11a). Di fronte ad essa, infatti, il nostro
cuore si apre e troviamo la salvezza oppure essa di fatto avrà ancora
più indurito il nostro cuore nella via della morte.
Ma, questa celebrazione ci fa capire quale è la ragione ultima
per cui avremo la Missione: essa è, vuole essere l’annuncio del
Vangelo, perché i nostri occhi possano vedere il ritorno del Signore
in questa città.
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