OMELIA IMMACOLATA CONCEZIONE 1997
8 dicembre 1997
1. “Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo”:
celebrando oggi l’immensa donazione di grazia di cui fu pervasa Maria,
perché fosse libera da ogni peccato, la Chiesa sente in primo luogo
il bisogno di lodare il Padre del Signore Nostro Gesù Cristo, per
il fatto che “ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli,
in Cristo”.
La prima benedizione, il primo favore è stato di essere
stati scelti in Cristo prima della creazione del mondo. Ciascuno di noi
cioè è stato pensato e voluto prima che esistesse l’intero
universo. Se esisti, non è per caso oppure per un oscuro destino
senza nome. Tu esisti perché il Padre ha pensato a te quando ancora
non eri; ti ha voluto perché ti ha amato: ti ha scelto. Sei un eletto
di Dio. E’ questa elezione che ci difende dalla disperazione della casualità:
dal ritenere che tutto sia alla fine governato dal capriccio.
Pensata e voluta dal Padre, la vita è dotata di un intimo
significato; è portatrice di una sua propria intelligibilità:
non è priva di senso, assurda. Ed infatti “ci ha scelti in Cristo
... predestinandoci a essere suoi figli adottivi per mezzo di Gesù
Cristo”. Ciascuno di noi è stato pensato e voluto perché
fosse “conforme all’immagine del suo Figlio” (Rom 8,29). La verità
della nostra persona e della nostra vita è Gesù Cristo. Noi
siamo noi stessi quando siamo in Cristo, e viviamo come Cristo; fuori di
Lui la nostra esistenza è privata del suo unico significato vero.
Non siamo venuti al mondo per caso, ma siamo stati pensati e
voluti, “scelti in Cristo”. Non viviamo per caso, ma per realizzare in
pienezza la nostra vocazione ad essere come Cristo. Non siamo quindi destinati
alla morte eterna, ma “in Lui siamo stati fatti anche eredi”, cioè
destinati alla vita eterna, a partecipare alla vita stessa di Dio.
Ecco, fratelli e sorelle: questa è l’intera verità
dell’uomo. L’intera verità dell’uomo è Gesù Cristo:
siamo stati pensati e voluti a sua immagine e somiglianza; la nostra vita
ha senso se vissuta in Lui e come Lui; il nostro destino finale è
di essere coeredi con Lui della stessa vita eterna del Padre.
Ma questa è l’intera verità dell’uomo come è
stata pensata da Dio; è il suo progetto sulla persona umana. Una
verità, un progetto la cui realizzazione è affidata alla
libertà dell’uomo. Essa può acconsentire: costruire la propria
vita nell’obbedienza, e questa è la figura di Maria; oppure costruire
la propria vita nella disobbedienza, e questa è la figura di Eva.
2. “Il serpente mi ha ingannato e io ho mangiato”. La prima lettura
ci fa scoprire quando l’animo si allontana dal progetto del Padre: in che
cosa consiste questo allontanamento.
Questa verità è Gesù Cristo stesso, nel
quale ogni uomo è stato scelto prima della creazione del mondo,
predestinato come è ad essere conforme a Lui. Quando dunque la libertà
dell’uomo commette il peccato, rifiuta di rimanere in questa verità:
costruisce la sua esistenza nella menzogna, nell’inganno. Ad una vita vera
si comincia a sostituire una vita falsa: è la nostra persona che
viene falsificata. La nostra ragione si estenua nella sua passione per
la verità, giungendo a ritenere che tutte le opinioni hanno lo stesso
valore. La nostra libertà di consuma in un permissivismo che genera
solo noia. Si costruisce una cultura che è una vera e propria organizzazione
della menzogna e dell’inganno circa l’uomo perché non più
costruita sulla verità di ciò che l’uomo e la donna sono.
Non si chiama forse “scelta di civiltà” ciò che è
semplicemente un omicidio, cioè l’aborto? non si chiama “rispetto
delle diversità” ciò che semplicemente è nobilitazione
del vizio, cioè attribuire pari dignità legale al matrimonio
e alle convivenze omosessuali? non si chiama forse “valore del risparmio”
ciò che semplicemente è egoistico uso delle proprie ricchezze,
anziché investirle per creare nuovi posti di lavoro, di cui questa
città ha drammatico bisogno? come potrà sopravvivere questa
nostra stupenda città nella quale ad ogni nato vivo corrispondono
ormai più di due morti?
3. “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai
detto”. La Chiesa oggi contempla in Maria il modo perfetto di realizzare
il progetto del Padre sulla persona umana: in Lei si è compiuto
senza ostacolo alcuno. Benedetta dal Padre con ogni sorta di benedizione,
veramente possiamo dire a Lei: benedetta tu fra le donne. Il progetto di
Dio si è compiuto in Lei per la sua obbedienza (“sono la serva del
Signore”) in forza della quale in Lei è accaduto quanto il Signore
le disse.
In Maria si realizza la risposta fedele all’elezione del Padre:
risposta nella quale l’antica disobbedienza di Eva è superata e
mutata nella fedeltà-obbedienza assoluta. E così manifestò
in questo mondo, l’uomo puro ed integro come nel paradiso, quale fu plasmato
all’inizio, quale egli avrebbe dovuto rimanere.
Ecco, fratelli e sorelle: il Padre ci ha svelato il suo disegno;
la nostra libertà è chiamata a realizzarlo; Maria è
Colei che ha compiuto perfettamente quel disegno.
“Sia in ciascuno l’anima di Maria a magnificare il Signore, sia in
ciascuno lo spirito di Maria a esultare in Dio; se, secondo la carne, una
sola è la madre di Cristo, secondo la fede tutte le anime generano
Cristo; ognuna infatti accoglie in sé il Verbo di Dio ... infatti,
Cristo è l’immagine di Dio; perciò quando l’anima opera qualche
cosa di giusto e di santo, esalta quella divina immagine, conforme alla
cui somiglianza è stata creata; e, mentre la esalta, più
si sublima partecipando in qualche modo alla sua magnificenza, tanto da
riprodurla in se stessa con le splendide iridescenze delle buone opere,
e come emulandone a gara la virtù”. (S. Ambrogio, Esposizione del
Vangelo di Luca/1, Città Nuova Editrice, Roma 1978, pag. 169).
Nella grande luce di questi misteri acquista un grande significato
l’impegno che oggi i nostri fratelli e sorelle dell’A.C.I. assumono: essere
nel mondo i testimoni della verità dell’uomo che è Cristo
ed impegnati a realizzarla. La Chiesa a loro è grata, come ad ogni
movimento ed associazione laicale; in loro ed attraverso loro si compie
il disegno che il Padre ha concepito fin dall’eternità: ricapitolare
ogni cosa in Cristo.
[Dalla Loggia del Duomo: 8-12-97]
- Tota pulchra es Maria, et macula originalis non est in Te! Ci uniamo
oggi a tutta la Chiesa per salutarti con queste parole: tutta bella tu
sei, o Maria, e la macchia originale non è in Te.
La tua bellezza è lo splendore della tua santità:
è la stessa Bellezza divina che umanamente risplende in Te. Contemplando
Te, noi ci sentiamo rapiti dall’amore della vera bellezza ed, almeno per
qualche momento, da essa rinnovati: risuscitati all’antico splendore perduto,
di cui conserviamo la nostalgia struggente nel cuore.
- Tu gloria Jerusalem, tu honorificentia populi nostri! Tu non appartieni
ad una razza diversa dalla nostra: tu hai sentito come noi il peso della
sofferenza, la fatica del vivere, la tentazione del dubbio. Più
che noi: una spada ha trapassato il tuo cuore.
La tua bellezza, tota pulchra es, è gloria per noi tutti,
è onore del nostro popolo: in te noi vediamo la nostra sorte, la
nostra verità fedelmente vissuta, il nostro bene pienamente raggiunto.
Ciascuno di noi può vedere nella tua bellezza il senso stesso della
sua esistenza.
- Tu advocata peccatorum: intercede pro nobis ad Dominum Jesum Christum.
Allora la tua bellezza non ci allontana: ci attrae a Te. Tu sei Colei
che ci difende: la nostra Avvocata.
Difendici da chi ci vuole persuadere a vivere al di sotto della nostra
dignità. Difendici da tutto ciò che ci impedisce di vivere
secondo l’intera misura dei nostri desideri: nello spazio della tua bellezza.
Difendici da chi ci vuole sradicare dalla nostra verità.
Difendi i nostri bambini dal vuoto dell’educazione che insidia le nostre
famiglie e le nostre scuole: prega per chi si appassiona ancora al loro
bene.
Difendi i nostri giovani dall’inganno di chi vende loro morte sotto
forma di evasione, di chi vende schiavitù sotto forma di amore:
prega per chi li difende e li ama.
Difendi i nostri sposi dal rifiuto immotivato ed irresponsabile di
donare la vita: prega per chi vive un amore coniugale responsabilmente
generoso.
Difendi i nostri ammalati dal primato dei bilanci e della burocrazia:
prega per chi mette la loro salute al di sopra di tutto.
Avvocata nostra, rivolgi a noi la tua materna attenzione e mostraci,
dopo questo esilio, Gesù: o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
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