EPIFANIA 1997
1/ “Questo mistero non è stato manifestato ... al presente è
stato rivelato”. Le parole dell’Apostolo ci insegnano la ragione ultima
per la quale oggi il Signore ci ha chiamati alla sua Presenza: manifestarci
sempre più chiaramente un “mistero” rimasto nascosto per intere
generazioni umane. Quale? Noi siamo perché su di noi risplenda il
Signore e la sua gloria appaia su di noi. Siamo qui, dunque, per lodare
e ringraziare il Padre che ci ha liberati dal potere delle tenebre attraverso
la rivelazione di quel mistero. Ecco come l’Apostolo lo descrive: “che
i Gentili (cioè noi) sono .....” . Il mistero dunque è la
decisione del Padre di chiamare ogni uomo a partecipare alla sua stessa
vita divina, nell’unità più intima con Cristo: ad ogni uomo
è dischiusa l’eredità della speranza della vita stessa divina.
Oggi, attraverso questa divina Liturgia, ci viene svelato che
questo è il progetto del Padre su di noi, che questo è il
senso della nostra esistenza, che questa è la ragione del nostro
esserci, che questa è la verità della nostra persona.
Ma se ora riprendiamo la lettura del profeta Isaia, rimaniamo
sconcertati perché egli vede il sorgere di questa luce dentro un
universo dominato dalle tenebre: “Ecco, le tenebre ricoprono la terra...”.
Del resto, l’Apostolo dice che “il mistero”, dunque la vocazione, il significato
ultimo dell’esistenza era rimasto nascosto ad intere generazioni umane.
Che solo è stato manifestato attraverso la predicazione del Vangelo.
Sia il profeta che l’apostolo parlano della nostra situazione umana, come
di una situazione nella quale tenebre e luce si scontrano: la rivelazione
fatta oggi all’uomo della sua altissima vocazione si scontra con il rifiuto
dell’uomo a lasciarsi illuminare e guidare da quella rivelazione.
Questo scontro accade in primo luogo nel cuore di ogni uomo.
Alla luce del Vangelo l’uomo è tentato di opporre la luce della
propria ragione; all’interpretazione che il Vangelo offre della vita l’uomo
è tentato di opporre la propria interpretazione.
Ma questo scontro accade anche, di conseguenza, nella costruzione
che l’uomo compie della società, della cultura in cui vive: l’opposizione
fra la luce del Vangelo e la luce umana semplicemente accade drammaticamente
anche nella società e nella cultura. Quali sono “i luoghi” in cui
questo scontro appare più evidente? Mi limito ad accennare solo
due : la famiglia e la scuola. I luoghi cioè in cui si costruisce
la cultura di un popolo.
La famiglia. Si vogliono costruire modelli familiari non più
sulla base naturale della famiglia stessa, base che è il matrimonio
legittimo. L’istituto famigliare così viene progressivamente sradicato
dal suo terreno proprio. Esso è costituito dalla visione della dignità
di ogni persona umana, della verità intera dell’amore umano e della
comunione fra le persone. Senza il concetto di persona, quale oggi si manifesta
nella luce del Vangelo, la famiglia è insidiata alla sua stessa
radice.
La scuola. E’ l’altro luogo dove oggi l’opposizione fra il Vangelo
e la visione dell’uomo contraria è più chiara. Non nel senso
di persecuzioni, emarginazioni. In un senso più subdolo: nella diseducazione
del giovane a porsi domande ultime sul proprio destino; nella diseducazione
del giovane dall’uso totale della propria ragionevolezza, censurando di
fatto la domanda sul senso ultimo della vita. Così la scuola non
evita il rischio di educare di fatto il giovane al relativismo scettico.
2/ Che cosa accada nella storia umana nel momento in cui il Mistero
è manifestato, lo racconta il Vangelo.
La rivelazione del Mistero, simboleggiata dalla stella, suscita
due opposte reazioni: la ricerca appassionata dei magi, che si placa solo
nel momento dell’adorazione; il rifiuto del re Erode che vede nel Cristo
il nemico del potere umano, che si placa solo nell’uccisione tentata dell’Innocente.
Veramente in nuce è qui già prefigurata tutta la storia umana,
dopo la rivelazione del Mistero.
Ed allora che fare? Mi piace sentire la parola del profeta rivolta
oggi alla nostra città: “Alzati, rivestiti ... Viene la luce!” perché
possa veramente alzarsi, rivestirsi di luce e la gloria del Signore brillate
su di essa, ho deciso di indire per l’anno 1998, in preparazione del Grande
Giubileo, una Missione straordinaria nella quale in questa città
ci sarà un annuncio straordinario del Vangelo ad ogni persona, perché
sia manifestato il Mistero nascosto da secoli.
Accada, per la misericordia del Padre, che possiamo veramente
contemplare con purezza di fede e gustare con fervente amore il mistero
che oggi ci è rivelato.
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