OMELIA VI DOMENICA DI PASQUA
4 maggio 1997
Grandi sono i misteri nei quali oggi ci introduce la Parola di Dio.
Sia in noi un cuore docile: apriamoci ad una così grande Rivelazione.
Quale? La Rivelazione del Mistero stesso di Dio; ci viene detto chi è
Dio, o meglio quale è il “volto di Dio” che si mostra a chi contempla
la sua opera. “Dio è amore”: ci viene oggi rivelato. “Che cosa si
poteva dire di più, fratelli”. Se per quanto riguarda la lode dell’amore
non venisse detto niente altro nel corso di tutte le pagine di questa Lettera,
se non venisse detto più nulla nel corso di tutte quante le altre
pagine della Scrittura, e se dalla bocca dello Spirito di Dio noi sentissimo
dire questa sola cosa, ossia che Dio è amore, noi non dovremmo domandare
di più” (S. Agostino, Com. prima Lettura Gv VII,4).
E sulla base di che cosa si dice che Dio è amore? Con quale
argomento? “In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: ...”.
E nel Vangelo Gesù ci dice: “nessuno ha un amore...” L’amore di
Cristo per noi si dimostra proprio in questo: che Egli è morto per
noi. E l’amore del Padre per noi da che cosa viene dimostrato? Dal fatto
che Egli ha mandato il suo unico Figlio a morire per noi. L’apostolo Paolo
ci dice: “Lui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato
per tutti noi, in che modo, insieme a Lui, non ci ha donato tutto quanto?”
Dunque: l’opera della nostra redenzione è stata voluta dal Padre,
nella decisione di inviare il Suo Figlio unigenito; l’opera della nostra
redenzione è stata compiuta dal Figlio venuto “non per giudicare
il mondo, ma per salvarlo”. All’origine di questa decisione e opera sta
solo l’amore. Ecco che cosa significa: Dio è amore.
Ma la stessa parola di Dio richiama la nostra attenzione a considerare
attentamente alcune proprietà dell’amore con cui Dio ci ama.
In primo luogo, essa mette in risalto l’universalità di questo
amore: “Dio non fa preferenza di persone...”. Nessuno deve sentirsi escluso
da questo amore, poiché ciascuno di noi è stato voluto per
se stesso dal Signore Iddio. Le distinzioni che per gli uomini hanno una
tale importanza da divenire spesso vere e proprie discriminazioni, davanti
a Lui non esistono.
L’amore di Dio poi è un amore preveniente, spontaneo, senza
motivo: “non siamo stati noi ad amare Dio, ma è Lui che ha amato
noi”. Se noi osserviamo per un momento che cosa succede nell’amore, potremo
capire, meglio, per contrasto, questa proprietà dell’amore di Dio.
Quando un uomo ama una donna (o viceversa), è sempre mosso a questo
amore da una qualche qualità che vede presente nella persona amata:
la sua bellezza fisica, la sua bontà morale, la nobiltà dei
suoi sentimenti ... L’amore umano è sempre una risposta ad una qualità
scoperta, già esistente nella persona amata. E Dio, perché
ci ama? Forse perché è attratto da qualcosa che ha visto
in noi? No: Egli ci ama senza avere nessuna ragione per farlo. Il suo amore
è pura gratuità, assoluta libertà. Non è il
bene presente in noi che suscita l’amore di Dio verso di noi. E’ l’amore
di Dio verso di noi che è fonte di ogni bene in noi.
L’amore di Dio allora non è condizionato da nulla: Egli non
ci ama solo a condizione che ... il suo è un amore incondizionato.
Dunque: è un amore universale; è un amore preveniente; è
un amore incondizionato.
Tutta l’opera della nostra salvezza è il frutto di questo
amore. A che cosa mira tutta questa opera? “...perché noi avessimo
la vita” e nella prima lettura: “...anche sopra i pagani si effondesse
lo Spirito Santo”. Ecco lo scopo di tutto: che ciascuno di noi partecipi
della stessa vita divina, ricevendo il dono dello Spirito Santo. La relazione
dell’uomo con Dio non è più solamente il rapporto della creatura
col suo Creatore, ma è la relazione che ha lo stesso Figlio unigenito
col Padre. Noi siamo amati nello stesso amore con cui il Figlio ama il
Padre. Ecco nella sua sostanza la vita cristiana: siamo entrati nella partecipazione
della stessa vita divina, resi ormai conformi al Figlio mediante il dono
dello Spirito Santo.
“Dio è Amore”: Egli si identifica in un qualche modo, alla gratuità,
alla immensità del suo Amore, del suo Dono. Egli non è altro
che questo Dono. Sì: veramente Dio si è rivelato con questo
nome, e per sempre. “Dio è Amore”: non è più sufficiente
dire che Egli ama: è Amore. L’atto dell’amore è la sua Vita.
Questa è la definitiva rivelazione di Dio.
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