ASSEMBLEA GENERALE F.I.S.M.
11 aprile 1997
Ringrazio i responsabili della FISM provinciale di Ferrara di avermi
dato l’occasione di parlare ancora una volta sul problema dell’educazione
della persona umana e quindi della scuola, che è uno dei luoghi
principali in cui avviene l’educazione medesima. Vorrei solo offrirvi alcuni
spunti di riflessione ed indicarvi alcuni obiettivi che mi sembra siano
prioritariamente da perseguire nell’attuale situazione.
1. La vostra stessa esistenza in quanto, come recita l’art. 1 del vostro
Statuto, “organismo ... rappresentativo delle scuole materne non statali
operanti in Italia” lancia un messaggio, se così posso dire, di
fondamentale importanza per la costruzione di una società veramente
libera. Quale? Che non tutto ciò che è di interesse pubblico
deve essere organizzato e gestito dallo Stato, ma è la stessa società
(cioè, concretamente le organizzazioni e molteplici iniziative che
sorgono nella società) che deve far fronte ai diversi bisogni pubblici.
E che la scuola sia tale, cioè un bisogno pubblico, credo che nessuno
lo possa negare. Per quale ragione il tenere viva in un popolo la convinzione
suddetta, è di importanza fondamentale? Direi per una serie di ragioni
di carattere strutturale ed una serie di ragioni di carattere congiunturale.
Di carattere strutturale. Solo se riconosciamo che la risposta
ai bisogni pubblici non è di competenza esclusiva dello Stato, possiamo
sperare di aver posto uno dei presupposti fondamentali ad una società
nella quale è veramente consentito alle persone un pieno compimento
libero delle loro potenzialità, dei loro progetti di vita. La coincidenza
fra bisogno pubblico e Stato è pericolosa, nel senso che chiude
di fatto molti spazi di libertà, nei quali sia possibile offrire
varie ipotesi educative.
Di carattere congiunturale. Tocco qui un punto nodale del
dibattito contemporaneo. Come ebbi a dire in un’altra occasione esiste
una “architettura cristiana” della società. Cristiana qui ha un
significato storico. Di fatto è stato il cristianesimo a disegnare
per primo questa architettura, ma una volta disegnata, ogni retta ragione
può ritrovarsi in essa. Ora una tale architettura chiede una società
dotata di tre proprietà fondamentali: sussidiaria, solidale, personalista.
Ora il difetto, mi sembra, dell’attuale dibattito sullo “Stato sociale”
è nel limitarsi ad essere un discorso solo di tagli, di bilanci
e di migliore ridistribuzione. Perché non si pone in questione il
fatto che quella visione dello Stato tiene conto solo dell’individuo? che
si basa sul rapporto Stato-individuo? Non esistono forme vere di socialità
umane capaci di far fronte ai bisogni della persona? In una parola: riconoscere
una maggiore articolazione della risposta ai bisogni della persona, eviterebbe
sicuramente quegli squilibri di spesa di cui tutti soffriamo.
In sostanza, la vostra presenza ed esistenza dice nei fatti questa
architettura sussidiaria, solidale e personalista della società.
Il vostro primo obiettivo deve essere di rafforzare la vostra Federazione,
custodendone integralmente l’identità.
2. In che modo voi potrete fare tutto questo? Vigilando sul rispetto
di un’esigenza, diciamo interna alla Federazione e impegnandovi in perfetta
unione con la Federazione nazionale a raggiungere alcuni obiettivi.
Un’esigenza interna. Il vostro Statuto, sempre all’art. primo,
parla di una “educazione integrale della personalità del bambino
in una visione cristiana dell’uomo, del mondo e della vita”. E’ più
che mai necessaria questa fedeltà alla proposta educativa cristiana,
nelle scuole federate. Questa è la vostra vera ricchezza e saprete
dare un vero contributo anche al bene comune della società, se darete
una forte educazione cristiana.
Alcuni obiettivi. La condizione italiana è ormai insostenibile
da ogni punto di vista, poiché contraddice a varie risoluzioni del
Parlamento europeo. Mi riferisco in particolare alla pluralità dell’offerta
educativa, alla libertà di scelta delle famiglie, alla parità
delle condizioni giuridiche ed economiche.
Conclusione
Probabilmente, molti di voi avranno spesso l’impressione di combattere
una “guerra” già perduta. Forse lo è già, almeno nel
senso che temiamo che quando la parità sarà concessa, molte
scuole ormai stremate finanziariamente avranno già chiuso.
Ma non dobbiamo mai dimenticare che ci sono delle sconfitte molto più
dignitose delle vittorie. E sono quelle in cui ad essere sconfitta è
la forza della ragione e vincente la ragione della forza, poiché
in questo caso chi è veramente sconfitta è la causa dell’uomo.
Ed in sostanza voi vi siete assunti la difesa di questa causa.
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