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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Messaggio per la Giornata Sovvenire
9 maggio 2000

È un appuntamento importante quello di domenica prossima: la domenica dedicata al "Sovvenire alle necessità della Chiesa". Essa ha una duplice funzione. La prima è quella di prendere coscienza di un elementare dovere che ognuno ha sia come credente sia come semplice cittadino. Anche chi non è credente vede che cosa sta facendo la Chiesa cattolica per la comunità nazionale. Mi limito ad alcuni accenni. Le parrocchie sono spesso luoghi in cui ogni emergenza sociale trova quanto meno una prima risposta; pensiamo che cosa rappresenta nel nostro territorio la Charitas diocesana che dona cibo a centinaia di persone, cure mediche ai più poveri ed assistenza legale gratuita a chi è più debole. Non solo, ma si pensi al servizio culturale. Insigni monumenti come tante nostre chiese sono custodite, spesso con molti sacrifici, dai nostri parroci e tutelate quotidianamente.

L'immane ricchezza storica degli archivi parrocchiali è affidata a loro. Come non sentire obbligo di sostenerli in tutto questo? Rivolgendomi ai credenti poi, ricordo loro ancora una volta che due sono le espressioni fondamentali della Chiesa, la cultura e la carità. Ed ambedue esigono denaro: sovvenire alle necessità della Chiesa significa essere consapevoli fino in fondo che il nostro "essere Chiesa" rischia di essere molto astratto se non mette mano… al portafoglio.

Per questa duplice serie di ragioni, e vengo al secondo significato della prossima domenica, dobbiamo prendere due decisioni pratiche. La prima è quella di apporre la nostra firma sulla dichiarazione fiscale perché l'otto per mille sia devoluto alla Chiesa cattolica. È una firma che non ci costa nulla, ma che pone allo Stato italiano l'obbligo di devolvere una parte del gettito fiscale per opere di carità vera. La seconda è di versare direttamente noi sotto forma di offerta detraibile, secondo le indicazioni che saranno date.

Non posso concludere senza esprimere pubblicamente la mia stima e la mia gratitudine al Rev.do don Florindo Arpa ed al Comitato che lo coadiuva per il prezioso servizio che fanno. Ed anche voglio ringraziare Associazioni e Sindacati che prestano il loro aiuto a che l'otto per mille sia destinato alla Chiesa cattolica.