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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Indirizzo di saluto alla delegazione della comunità musulmana di Bologna che gli ha presentato le felicitazioni per l'elevazione alla dignità cardinalizia e ha formulato gli auguri per la Pasqua
8 aprile 2006


Vi sono grato per gli auguri e le felicitazioni che mi avete portato per la mia elevazione alla dignità cardinalizia, e sono grato a Mons. Stefano Ottani, che ha reso possibile questo incontro.

La vostra presenza nella casa dell’Arcivescovo è per me e per voi occasione propizia per condividere speranze e preoccupazioni in questo tempo particolarmente difficile. Sono sicuro di condividere con voi la certezza che tra le preoccupazioni più gravi c’è quella del terrorismo. Il fatto che l’accesso al Tempio ed al Monumento simbolo della nostra città abbia dovuto essere così fortemente limitato, in questi giorni, dimostra che quella preoccupazione ha ragione di essere.

Se vogliamo con verità costruire una convivenza degna di ciascuna persona, è necessario che tutti concordiamo sul giudizio che il terrorismo, di qualunque matrice esso sia, è una scelta perversa e crudele e calpesta la colonna portante ed il fondamento della civiltà umana: il diritto alla vita di ogni persona umana dal suo concepimento alla sua morte naturale. La vita di ogni persona umana deve essere considerata sacra da ogni credente e da ogni uomo retto. Appellarsi a Dio per uccidere innocenti o violare in suo nome fondamentali diritti, è una bestemmia, un gravissimo atto di empietà.

Come vedete, cari amici, abbiamo un grande spazio di azione in cui sentirci uniti: i valori del rispetto reciproco, della difesa da parte nostra e vostra dei diritti che discendono dalla uguale dignità di ogni persona umana. Il credente – e noi come cristiani e musulmani siamo credenti – ha una responsabilità ancora maggiore, e la forza spirituale della preghiera.

Bologna è città ospitale, come sicuramente avrete già sperimentato. Nel reciproco riconoscimento potremo continuare ad edificare una città sempre più giusta. Soprattutto mi permetto di raccomandarvi l’impegno di educare le generazioni più giovani, i vostri bambini e ragazzi, alla coltivazione di pensieri di rispetto, di pace, di solidale convivenza.

Che il Dio misericordioso e compassionevole vi protegga, vi benedica e vi illumini sempre. Ed il Dio della pace ci unisca nella verità, nella giustizia e nell’amore. Grazie.