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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


POSA DELLA PRIMA PIETRA
Bondanello, 24 maggio 2005


1. Carissimi fedeli, la Chiesa è una grande maestra. Essa ci insegna le verità più sublimi e ci introduce nei santi misteri della nostra fede coi gesti più semplici.

Abbiamo benedetto e collocato la prima pietra della nuova Chiesa della vostra comunità: è come se avessimo posto in terra il suo fondamento. Avete sentito nella parola di Dio che anche Cristo viene indicato come pietra, una pietra che è stata scartata dagli uomini durante la sua passione e morte, ma che Dio ha mostrato essere una pietra scelta e preziosa risuscitandolo dai morti [cfr. 1Pt 2,4]. E come l’edificio, la vostra Chiesa, sarà costruito sopra la pietra che ora benediciamo, così anche noi, carissimi fedeli, dobbiamo stringerci a Cristo così da formare con Lui come un edificio spirituale, una casa santa nella quale ciascuno di noi viva bene.

In che modo noi ci stringiamo a Cristo? Come ci leghiamo e ci uniamo a Lui? Carissimi fedeli, mediante la fede e i sacramenti. Sono questi i legami che ci stringono a Cristo. Nel luogo che oggi iniziamo benedicendone la prima pietra, voi vi riunirete per ascoltare la parola di Dio e nutrire così la vostra fede, e per celebrare i santi sacramenti che vi inseriscono in Cristo come i tralci nella vite. Questo sarà il luogo dove quindi voi sarete rigenerati in Cristo.

Ma la parola di Dio che abbiamo appena ascoltato ha anche un contenuto altamente drammatico. La pietra che è Cristo, viene da alcuni "scartata" come incapace di sostenere la costruzione. Avete ascoltato nel S. Vangelo che ci sono persone che ritengono di fondare la loro vita non sulla parola del Signore, ma su altre parole. Insomma, la stessa Pietra, cioè Cristo, diventa per alcuni "sasso d’inciampo e pietra di scandalo" e per altri fondamento e base della propria vita.

Questa collocazione di Gesù in ordine al destino della persona umana era già stata profetizzata a suo riguardo dal vecchio Simeone, quando Gesù fu presentato al tempio: "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione, perché siano svelati i pensieri di molti cuori" [Lc 3,34-35]. Gli fa eco l’evangelista Giovanni nel prologo al suo Vangelo: "la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta … a quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio, a quelli che credono nel suo nome" [Gv 1,5.12]. Cristo è davvero il crocevia obbligato del destino eterno di ogni persona.

Ma voi, carissimi fedeli, siete suoi discepoli. Voi lo avete accolto. A voi è stato quindi dato il potere di diventare figli di Dio e da Dio siete stati generati. Per voi Cristo non è stato "sasso d’inciampo e pietra di scandalo", ma in Lui siete stati edificati come pietre vive, per formare una comunità vivente, chiamati a vivere nel mondo come luce e sale della terra.

Costruite ora anche il tempio materiale, collaborando ciascuno secondo le sue responsabilità e possibilità, poiché esso è la dimora di tutti.

2. Consentitemi ora una parola rivolta in modo particolare a voi giovani.

Questa sera il gesto che stiamo facendo, mi spinge a farvi la domanda fondamentale: su che cosa, su chi state costruendo la vostra vita? Siete fra coloro che hanno scartato la pietra che è Cristo oppure Egli è veramente il fondamento della vostra esistenza?

Ad un giovane che gli chiedeva che cosa doveva fare per avere, per vivere una vita vera, una vita eterna, Gesù alla fine rispose: "vendi tutto e vieni e seguimi".

Non sentite forse il bisogno di sicurezza, di solidità? di appartenenza ad una Forza che vi salvi dal non-senso, che vi dia l’intima certezza che i vostri desideri più profondi non sono una malattia della giovinezza dai quali la vita si incaricherà di guarirvi? "La pietra scartata dai costruttori è diventata testata d’angolo": accostatevi a Cristo per bere da Lui l’acqua che disseta. E la roccia che vi accompagna è Cristo [cfr. 1Cor 10,4].