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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


XXII DOMENICA per annum [C]
Seminario, 29 agosto 2010


1. Cari fratelli diaconi, la parola che oggi Gesù ci dona, ci è comunicata nel contesto di un banchetto. Sia nel senso che Gesù ci parla durante un pranzo a cui partecipa come invitato, sia perché Gesù ci trasmette il suo insegnamento attraverso la ricca simbologia del banchetto.

Al lettore abituale della S. Scrittura era facile comprendere tutta questa simbologia. Fin dal tempo dei profeti, Dio aveva paragonato la sua proposta di salvezza ad un banchetto imbandito per tutti. Con esso il Signore voleva rivelarci la dimensione di gioia, di comunione amichevole e fraterna, di pienezza di soddisfazione del cuore umano, che caratterizzano la salvezza cristiana. In sintesi, si può dire: la salvezza cristiana è un banchetto preparato dal Signore.

E qui troviamo – se così posso esprimermi – lo strato più profondo della pagina evangelica di oggi: è Dio che invita, ed il suo invito è assolutamente gratuito; è rivolto a coloro che "non hanno da ricambiare".

È questa la ragione più profonda dell’umiltà cristiana, espressa con l’immagine dell’invitato che va a mettersi all’ultimo posto. Se la salvezza è pura grazia, quale ragione possiamo avere di vantarsi davanti a Dio, di scegliere i primi posti nel banchetto di Dio?

Cari amici diaconi, tocchiamo la ragione più grave di tanti mali nella Chiesa di ieri e di oggi: l’ambizione dei chierici; mirare sempre ai primi posti. Uno dei Padri che si scagliò più duramente contro i chierici che "sceglievano i primi posti", è stato il Crisostomo. Chierici ambiziosi che, ancora vivente il Vescovo, tramano per avere voti nella elezione e che si spazientiscono se il Vescovo tarda a morire. Ed Origene scrive: "donde vengono i disordini che regnano nella Chiesa? Per quanto mi riguarda, io non posso che vederne l’origine nella elezione irriflessiva e temeraria di coloro che debbono governarla" [Omelia sui Numeri 22,4].

2. Ma il Signore ci dona oggi anche un altro grande insegnamento.

È un tema ritornante costantemente nella rivelazione biblica che l’uomo retto deve commisurare il suo comportamento sul comportamento di Dio stesso. È la condotta di Dio la misura, l’ispirazione e la regola della condotta umana.

Ed allora Gesù che nello stesso Spirito è il testimone del quotidiano invito gratuito del Padre, dice a ciascuno di noi: "quando offri un pranzo …". È la logica della gratuità che in questo modo comincia a plasmare la materia della relazione sociale.

È dentro a questa esortazione del Signore che possiamo percepire come uno "sfondo eucaristico" di tutto il discorso evangelico odierno.

È sulla tavola eucaristica, è nel banchetto eucaristico che noi apprendiamo la logica della gratuità.

Cari diaconi, viene proprio da dire che questa pagina evangelica è proprio per voi. Siete coloro, nella Chiesa, che hanno scelto di servire i convitati del banchetto del Signore.

Il Signore vi custodisca nella perseveranza di questo santo proposito.