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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


S. Messa concelebrata e funzione lourdiana
Cattedrale, Domenica 25 maggio alle ore 14.45


Carissimi fratelli e sorelle infermi, la Madonna anche quest’anno vi ha chiamato: desidera stare con voi; farvi sentire la sua protezione materna.

Ed anch’io vi sono grato per la vostra presenza. Desidero dire semplicemente una parola "grazie!". Grazie di tutto il bene che fate alla nostra Chiesa: siete in essa una presenza preziosissima. Colle vostre preghiere ottenete tanti doni a noi tutti; colla vostra presenza ci insegnate tante cose assai importanti.

Gesù oggi ci fa un grande regalo, perché ci dona una parola che è di grande consolazione.

 

1. Il Vangelo di Giovanni riferisce una lunga conversazione che Gesù tiene coi suoi discepoli, subito dopo l’ultima cena e prima di portarsi all’orto degli ulivi. Perché Gesù si ferma a parlare coi suoi amici?

Egli pensa a quando essi si troveranno, dopo la sua Ascensione al cielo, privi della sua presenza visibile, e quindi tentati di pensare: "ecco, Gesù ci ha lasciati soli; Gesù ci ha abbandonati". Tutta la conversazione di Gesù si propone di rassicurare i discepoli che, se anche non lo vedranno più con gli occhi del corpo, Egli è presente.

"Non vi lascerò orfani". Egli dice. In che modo mantiene la sua promessa? Ascoltate: "io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro consolatore perché rimanga con voi sempre, lo Spirito di verità".

Dunque, Gesù non lascia "orfani i suoi amici, perché manda una Persona che ha il compito di "consolarli", la quale – notate bene – "rimane per sempre", non si assenta mai. Chi è questa persona? "lo Spirito di verità", così Gesù lo chiama. Cioè: è la Persona che ci fa capire e "sentire" la verità che è l’amore di Dio, il Padre.

 

2. Carissimi fratelli e sorelle, anche voi vivete, a volte o spesso, nella situazione in cui vivevano i discepoli di Gesù. Siete tentati di pensare: "il Signore mi ha lasciato solo\a". Gesù oggi dice a ciascuno di voi: "non ti lascio orfano\a; non ti abbandono".

Tutti voi, specialmente in certe condizioni, avete bisogno di consolazione, non fatta di sole parole. Anche a ciascuno di voi Gesù dice: "il Padre ti mette vicino un Consolatore che rimanga sempre con te". Nei momenti difficili ricordate a Gesù la sua promessa. Ditegli: "Gesù, ma tu mi hai promesso di non lasciarmi solo\a; mi hai promesso di inviarmi un consolatore: perché mi sento abbandonato\a?"

La divina Persona dello Spirito Santo si rende presente anche in un altro modo: attraverso le persone che vi sono vicine; si prendono cura di voi. Quando penso a loro, mi dico: "ecco il segno, la presenza visibile dello Spirito consolatore, i suoi inviati".

Cari fratelli e sorelle, fra poco la Madonna scenderà fra voi; passerà in mezzo a voi. Noi la invochiamo come "salute degli infermi" e "consolatrice degli afflitti". Uscite da questa Cattedrale facendo risuonare nel vostro cuore la parola di Gesù: "non vi lascerò orfani"; "[il Padre] vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità".