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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Ordinazione di tre presbiteri
Cattedrale di San Pietro, 18 settembre 2010


1. "Questa testimonianza egli [Cristo Gesù] l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto banditore e apostolo".

Cari fratelli e sorelle, l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria che fra poco eleverò al cielo, inseriranno questi nostri fratelli dentro al grande evento della "testimonianza" che "egli [Cristo Gesù] ha data nei tempi stabiliti".

Che cosa ha testimoniato Gesù? Col dono di se stesso "in riscatto per tutti" Egli ha reso manifesto il disegno divino di salvare tutti; ha rivelato colla sua vita e colla sua morte l’amore di Dio per ogni uomo. Attraverso il cuore trafitto del Redentore l’uomo ha potuto penetrare nel mistero di Dio: il mistero di Dio è stato svelato quando il cuore di Cristo è stato aperto. È questa la "testimonianza che Egli ha reso". Il grande abbraccio del Crocefisso è l’icona di questa testimonianza.

Ma l’Apostolo aggiunge che essa è stata "data nei tempi stabiliti". Non oggi, ma "quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio nato da donna" [Gal 4,4]. La testimonianza "data nei tempi stabiliti" resta detta "per sempre": data "una volta sola sulla Croce" rimane data "per sempre".

Cari fratelli e sorelle, carissimi ordinandi: ora potete raggiungere una qualche intelligenza del mistero che stiamo celebrando. La vostra persona, cari ordinandi, diventa "banditore e apostolo" della testimonianza di Cristo, e "maestro dei pagani nella fede e nella verità".

La testimonianza data da Cristo "nei tempi stabiliti" sarà ora depositata in voi, come tesoro in vasi di creta, "affinché appaia che la straordinaria potenza è insita nella testimonianza data da Cristo, e non in voi" [cfr. 2Cor 4,7].

Attraverso la vostra persona, cari ordinandi, anche nel nostro presente risuonerà la testimonianza data da Gesù "una volta per sempre" "nei tempi stabiliti". La vostra persona e la vostra missione fa entrare il nostro presente dentro all’Atto redentivo di Cristo. "Il sacerdozio è quindi non semplicemente "ufficio", ma sacramento: Dio si serve di un povero uomo al fine di essere, attraverso lui, presente per gli uomini e di agire in loro favore" [Benedetto XVI, Omelia solennità S. Cuore 2010]. Da oggi voi sarete il sacramento vivente della testimonianza data da Cristo: la testimonianza del suo Cuore trafitto per l’uomo.

Perché possiate esserlo fino nella profondità del vostro essere dovete immergervi nella "testimonianza data da Cristo" quando si è lasciato trafiggere il cuore, la testimonianza dell’amore del Padre. Ogni sacerdozio deve dimorare nel cuore di Cristo, ed essere vissuto a partire da esso. E la scelta del celibato che liberamente avete fatto, trasfigura la vostra carne rendendola trasparente linguaggio del dono di voi stessi ad ogni persona a cui renderete la testimonianza di Cristo.

2. "Non potete servire a Dio e a mammona". Cari fratelli e sorelle, cari ordinandi, il Vangelo ci ricorda che la testimonianza all’Amore di Dio Cristo Gesù l’ha data in un contesto di lotta, dentro un mondo che ha fatto del potere, del sesso e del denaro gli idoli a cui servire. La vostra testimonianza, cari ordinandi, avverrà nel contesto di un processo che il mondo ed il suo principe non ha mai cessato di intentare a Cristo, dal mattino di Pasqua in poi. È a questo che voi dovrete dire che "non può servire a Dio e ai suoi idoli".

Testimonianza che vi renderà, cari ordinandi, odiosi, oppure marginali, perfino insignificanti nelle grandi fiere mondane delle vanità. Il mondo occidentale infatti ha pensato che l’esercizio della libertà avesse per l’uomo una condizione fondamentale: non servire Dio. Anzi la cultura in cui viviamo, si è costruita sull’ipotesi che si vive una vita migliore senza Dio. Fare risuonare la testimonianza di Cristo Gesù significa dire a questo uomo, che Dio si prende cura di lui: che non è un Dio invidioso della libertà umana. Testimoniate il Dio di Gesù Cristo.

Cari ordinandi, come sono vere le parole del Salmo responsoriale in questo momento per ciascuno di voi! "Solleva l’indigente dalla polvere, dall’immondizia rialza il povero, per farlo sedere tra i principi del suo popolo".

Che Dio vi abbia ritenuti degni e capaci di custodire la testimonianza di Cristo Gesù; che Dio abbia deciso di affidare a voi il compimento del suo disegno: "che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità", è la cosa veramente grande che sta accadendo nella vostra persona. Il Signore vi ha sollevati dalla polvere per far risplendere nella vostra persona lo splendore della testimonianza di Cristo Gesù.