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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


17 ottobre 2004
Cattedrale di S. Pietro
S. Messa per l’apertura solenne dell’"Anno dell’Eucaristia"


1. "Questo mistero non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come al presente è stato rivelato". Carissimi fedeli, oggi – giornata missionaria mondiale – celebriamo i divini Misteri per ringraziare il Padre di averci rivelato e di realizzare il mistero nascosto da secoli nella Sua mente. Quale mistero? Il suo progetto di chiamare ogni uomo "in Cristo Gesù, a partecipare alla stessa eredità, a formare lo stesso corpo, e ad essere partecipi della promessa" della vita eterna. Quanto il profeta della prima Alleanza aveva previsto, "il mio tempio si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli", si sta ora realizzando mediante la predicazione del Vangelo a tutte le genti.

Dobbiamo allora in questo momento guardare cogli occhi della fede quanto sta accadendo dentro la storia umana. Come nel nostro sistema il solo sta al centro e comunica colla sua luce e col suo calore la vita ad ogni organismo, così Cristo è al centro di gravità di tutto l’universo e di tutta la storia. Egli, mediante la predicazione del Vangelo, chiama ogni uomo alla comunione di vita con Lui. Egli pertanto avvicina nella sua Persona le realtà che sono lontane: da Dio e fra di loro; unisce ciò che è diviso; integra ciò che è disintegrato; pacifica ciò che è nemico. Cristo fonda in Sé e sopra di Sé una nuova comunità umana, della quale Egli è capo e fondamento e che da Lui riceve energia, esistenza e vita. Questa comunità è la Chiesa.

È per questo che l’Apostolo ci ha or ora insegnato che la multiforme sapienza di Dio si manifesta per mezzo della Chiesa, perché essa è la perfetta attuazione del disegno di Dio sull’uomo. Oggi – giornata missionaria mondiale – vogliamo essere anche noi illuminati dalla multiforme sapienza divina che si manifesta nella Chiesa, luogo della comunione di ogni uomo con Dio e di ogni uomo con ogni uomo.

Carissimi fedeli, grande è la consolazione che riceviamo dalla parola di Dio questa sera, poiché essa ci fa scoprire la soluzione dell’enigma della storia, la sua vera chiave interpretativa. Dentro alla divisione, dentro alla conflittualità sempre più radicale, dentro alla violenza di guerre insensate, dentro al flagello della disgregazione, accade ogni giorno l’avvenimento della Chiesa: l’avvenimento della unificazione in Cristo di tutto ciò che è separato. La soluzione dell’enigma della storia è la Chiesa; l’interprete più profondo della vita umana è il missionario che predica il Vangelo, mediante il quale si compie il disegno di Dio. È la parola di Dio che questa sera ci dona occhi nuovi per compiere la lettura più profonda di quanto sta accadendo attorno a noi.

La morte e la risurrezione del Signore, il dono del suo Spirito che fa di tutti i popoli una sola famiglia, sono veramente non solo la legge che governa tutti gli avvenimenti, ma il contenuto stesso della storia del mondo e la realtà ultima delle cose.

2. "Nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni". Il Padre ha affidato a noi il compito di realizzare il suo divino progetto: "ricapitolare in Cristo ogni cosa". Siamo chiamati ad essere testimoni del Signore, nel cui nome viene predicata a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati.

Carissimi fedeli, in profonda unione col S. Padre iniziamo l’Anno dell’Eucarestia, che fa iniziare alla nostra Chiesa il cammino che la porterà al Congresso Eucaristico Diocesano nel 2007. La giornata missionaria mondiale era il contesto migliore di questo duplice inizio.

La testimonianza evangelica nasce solamente dall’incontro con Cristo, colla sua Persona vivente nella sua Chiesa. È l’Eucarestia che rende possibile questo incontro; è questo incontro.

"Di questo voi siete testimoni", ci ha or ora detto il Signore. Di che cosa? Della sua morte e resurrezione. Quando si fa viva esperienza di questo avvenimento, quando vi si partecipa realmente, cioè quando si celebra l’Eucarestia, non si può tenere solo per sé la gioia di questo incontro. L’Eucarestia suscita nel cuore del credente il bisogno, più che il dovere, di testimoniare e di evangelizzare.

Nella Nota Pastorale consegnata ai sacerdoti nel settembre scorso ho indicato l’indirizzo pastorale che intendo imprimere nei prossimi anni alla nostra Chiesa. Di questo indirizzo la sorgente non può non essere che l’Eucarestia.

La celebrazione dell’Anno dell’Eucarestia, il nostro cammino verso il Congresso Eucaristico Diocesano sia la sorgente nella nostra Chiesa di un nuovo impulso a testimoniare Cristo in ogni momento e luogo; ad animare cristianamente la società in cui viviamo. A far risplendere dentro alla vita quotidiana la pienezza della grazia e della verità che ci sono venute per mezzo di Cristo.