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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Quarta Domenica di Quaresima [B]
San Giorgio di Piano, 15 marzo 2015


Cari fedeli, con questa domenica iniziamo la quarta tappa del nostro cammino quaresimale verso la Pasqua. La Chiesa quindi, a causa dell’approssimarsi della Solennità delle solennità, si preoccupa di istruirci mediante la parola di Dio circa il contenuto della Pasqua.

1. Anche ad un ascolto superficiale delle tre letture appena proclamate, troviamo un tema ricorrente; Dio interviene a favore di uomini e comunità devastate dal male, le guarisce e le riporta alla condizione originaria.

Riascoltate la prima lettura. «Il re deportò in Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli». E’ la sintesi della totale distruzione del popolo di Israele. E’ ritornato esattamente alla condizione in cui si trovava in Egitto, prima della liberazione.

L’apostolo Paolo descrive, nella seconda lettura, la condizione in cui si trova non un popolo particolare, ma l’uomo come tale: «morti…per i peccati». Il peccato, l’ingiustizia ha ridotto l’umanità ad un cimitero, nonostante tutte le apparenze.

La pagina evangelica non si limita a descrivere la situazione, ma ne fa anche la diagnosi. «Gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvage». Cari fratelli, sono parole terribili queste. Preferire la tenebra alla luce; essere indolenti nella ricerca della verità circa il bene; non passare da una coscienza erronea ad una coscienza retta: questo è il vero male dell’uomo.

Come agisce Dio dentro  a questa condizione? In primo luogo viene a dimorarvi: a portare il peso di questa condizione. In secondo luogo e soprattutto viene a cambiare questa condizione. Il Figlio unigenito viene inviato dal Padre, non «per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui». S. Paolo descrive questo cambiamento nel modo seguente: «da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatto rivivere con Cristo».

Che cosa ha mosso Dio a prendersi cura in questo modo della persona umana? La sua misericordia. E’ ancora S. Paolo a rivelarlo: «Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati…» Ed il Vangelo: «Dio…ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito». E’ una misericordia che si è mossa e si muove a compassione non a causa di buone azioni da noi compiute, ma per pura grazia. Con una gratuità assoluta. «Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede, e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere».

Ecco, cari fedeli, a Pasqua noi celebreremo questo evento di grazia e di misericordia, che ha cambiato la condizione umana.


2. Come possiamo esserne partecipi realmente, esservi coinvolti? Vi sono fra i sette sacramenti alcuni che sono chiamati “sacramenti pasquali”. Sono i sacramenti che se celebrati con fede, operano in noi quel cambiamento di cui parlavo. Sono il battesimo e l’Eucarestia.

Voi avete già ricevuto il battesimo, ma Gesù Risorto ci ha donato il sacramento della Confessione, che è come un “secondo battesimo”.

Accostatevi, dunque, con fede a questo sacramento nei giorni pasquali. Ci stanchiamo prima noi di chiedere perdono che Dio di perdonarci.