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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Festa della Santa Croce
Carmelo di Bologna, 14 settembre 2012


1. Cari fratelli e sorelle, siamo testimoni di un grande evento che sta compiendosi tra noi. Sr. Veronica del Volto di Cristo fra poco farà di se stessa un’offerta definitiva all’amore del Crocefisso. È l’incontro tra due libertà: la libertà del Cristo che da deciso di introdurre Veronica nella sua intimità; la libertà di Veronica che, docile alla chiamata del Signore, si è offerta al suo servizio. E ciascuno di noi vive in questo momento la stessa esperienza di Giovanni Battista: gioisce, come amico dello Sposo, perché lo Sposo è con la sua sposa, e le parla. Che cosa le dice? Mettiamoci in ascolto della Scrittura appena letta.

"Mosè… fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita"; "bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in Lui abbia la vita eterna". Sia la figura profetica sia la realtà evangelica esortano a compiere lo stesso atto: guardare nella direzione di Gesù crocefisso; guardare Gesù crocefisso; contemplare il suo volto.

È nel crocefisso che Dio rivela compiutamente il suo mistero e la sua decisione di partecipare all’uomo la sua vita divina. La Rivelazione infatti del Dio vivente non consiste semplicemente nelle parole dette da Gesù. Essa consiste nella presenza di Gesù, nella sua manifestazione al mondo. Sulla croce, Gesù svela il mistero dell’amore di Dio, e ci dice l’ultima parola: "Dio… ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui, non vada perduto, ma abbia la vita eterna".

"Chiunque crede", dice la Scrittura. La vita di Veronica da questo momento in poi è una vita vissuta nella fede. Essa infatti è l’incontro della nostra persona col mistero di Dio rivelato da Gesù sulla Croce. Credere significa accogliere docilmente l’iniziativa di Dio che in Gesù si allea colla persona umana, liberandola da ogni idolo, ed introducendola gradualmente nell’intimità divina. Il cammino di Veronica sarà semplicemente un cammino di fede.

 

2. Quanto la Parola di Dio oggi ci dice, mette in piena luce che la persona di Veronica da oggi è definita da una relazione: la relazione a Gesù, rivelazione del Padre. Anzi, la cosa è così profonda che al suo nome aggiungerà: "del Volto di Cristo". Perché la relazione con Cristo, istituita dalla fede, è relazione col "Volto di Cristo"?

Cari fratelli e sorelle, qui tocchiamo una delle esperienza più profonde della vita. La rivelazione di se stessi ad un altro avviene attraverso il volto. È attraverso il suo volto che una persona rivela ad un’altra la sua volontà di entrare in rapporto con essa. Il volto è la rivelazione del cuore. In fondo, che cosa è la fede se non il riconoscimento del volto del Signore? San Paolo lo dice splendidamente scrivendo i cristiani di Corinto: "e noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito Santo" [2Cor 3,18].

La fede è il riconoscere "la gloria di Dio nel volto di Cristo" [cfr. 2Cor 4,6], e desiderio di esserne sempre più coinvolti.

"A viso scoperto", ci ha detto l’Apostolo. Nulla cioè deve impedire questa comunione di cuori attraverso il volto. È per questo che da oggi, cara Sr. Veronica, vuoi amare Cristo con cuore indiviso nella castità; vuoi possedere solo Lui, perché Lui ti basta, nella povertà; vuoi soprattutto non appartenere più a te stessa, mediante l’obbedienza.

3. Il volto del Signore è presente in ogni volto sofferente, nel volto di ogni persona umiliata ed oppressa. Ogni carmelitana è collocata nel cuore della Chiesa e vive con essa: le gioie e le sofferenze, le prove e i trionfi della Chiesa sono di ogni carmelitana.

La vostra S. Madre lo ha espresso in un modo incomparabile: "Fissate il vostro sguardo sul Crocefisso e tutto vi sarà facile. Se Sua Maestà ci ha dimostrato il suo amore con così meravigliose opere e con così atroci tormenti, come volete contentarlo soltanto con le parole? Sapete in cosa consista essere davvero spirituali? Farsi schiavi di Dio, marcati dal suo ferro, che è quello della croce, avendogli dato la vostra libertà, sì che egli ci voglia vendere quali schiavi di tutto il mondo, come lo fu Lui" [Castello interiore, Mansione 7,4.8].

Care sorelle carmelitane, nella notte che la Chiesa, la nostra Chiesa sta attraversando, siate davvero il "fuoco che tutti abbruci" [cfr. Ibid. 4,14]. Così sia.