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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


FESTA DI S. CLELIA
Le Budrie, 13 luglio 2004


1."Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli". Carissimi fratelli e sorelle, a me che per la prima volta il Signore dona di celebrare con voi la festa di S. Clelia, sembra che queste parole di Gesù siano riflesse in modo eminente nella Santa. La prima impressione che riceviamo quando ci accostiamo alla santa è quella della "piccolezza" di cui parla il Vangelo. Tutta la sua biografia è segnata da questa cifra.

Lo dice la brevità della sua esistenza terrena: di soli ventitré anni. Lo dice l’umiltà dell’ambiente sociale in cui è vissuta: una modesta ed allora sconosciuta parrocchia rurale, le Budrie di S. Giovanni Persiceto. Lo dice lo stile che ha voluto caratterizzasse la sua comunità, perfino nel nome, le "Minime": di vita religiosa semplice, popolare ed ordinaria.

Ma dentro questa "piccolezza" accade una rivelazione, la rivelazione di "qualcosa" di talmente grande che può essere solo donata direttamente dal Padre: rivelazione che riempie di commozione il cuore umano di Cristo. Quale rivelazione? Di Clelia abbiamo solamente uno scritto che ella pose come "sigillo sul suo cuore". In esso la Santa scrive: "Signore, aprite il vostro cuore e buttate fuori una quantità di fiamme d’amore e con queste fiamme accendere il mio. Fate che io bruci di amore". Veramente si resta sconcertati come una giovane ragazza abbia raggiunto in così breve tempo l’eminente vertice della santità cristiana: l’identificazione del suo cuore col cuore di Cristo, l’immersione dentro alle "vampe di fuoco" dell’amore di Cristo. È in questa inenarrabile esperienza che scopriamo dentro all’umiltà di Clelia l’incommensurabile grandezza della santità cristiana.

Ma, - consentitemi carissimi fratelli e sorelle, ancora una volta di dirlo – c’è in Clelia quella paradossale "coincidenza degli opposti" che è il segno inequivocabile della deificazione della persona umana. La santa ha raggiunto il vertice della santità cristiana dentro e mediante l’umile sentiero della vita cristiana ordinaria. È un sentiero che viene percorso dentro ai due luoghi fondamentali dell’esistenza cristiana: la famiglia e la parrocchia; è stata guidata da due parroci di campagna, due sacerdoti magnifici, il Setanassi e il Guidi; ha espresso il suo amore offrendo ai suoi fratelli e sorelle il cibo più necessario, la fede nell’impegno del catechismo, e tutti i servizi che rispondono ai bisogni umani più veri. E tutto questo trova la sua sorgente nella partecipazione all’Eucarestia.

2.Carissimi fratelli e sorelle, S. Clelia è questa sera con noi e davanti a noi in modo particolarmente profondo. La sua breve vita è un messaggio di particolare intensità a tutte le nostre comunità cristiane. Mi piace però pensare questa sera che Ella si rivolga soprattutto a due categorie di persone.

Si rivolge in primo luogo a voi, giovani. A ventitré anni Clelia aveva già raggiunto la pienezza della santità cristiana. Carissimi giovani non accontentatevi di realizzarvi in qualche modo: non abbassate la misura della vostra vocazione, Cristo vuole donarvi la pienezza della vita, cioè la santità. In fondo, credetelo, non c’è che una sola vera infelicità nella vita: quella di non essere santi. Non dilapidate il patrimonio più prezioso della vostra giovinezza: la vostra capacità di donarvi definitivamente a Cristo o nella vita consacrata o nel santo sacramento del matrimonio.

Ma Clelia si rivolge a voi donne, in particolare. La sua vita è stata una vera esaltazione della condizione femminile: una realizzazione compiuta della femminilità, di cui oggi la società civile ha particolarmente bisogno. L’ispirazione fondamentale di questa realizzazione resta pienamente valida anche oggi: Clelia fece fiorire attorno a sé quella "cura dell’uomo" che è la vocazione della donna. Prendersi cura della persona: ventenne, Clelia era chiamata da tutti "madre Clelia".

Carissimi figlie Minime dell’Addolorata, avete una grande responsabilità: custodire in questa Chiesa di Bologna il carisma di Clelia. Il Signore vi aiuti in questa custodia.