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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Giovedì Quinta Settimana di Quaresima
Santa Messa Universitari
1 aprile 2004


1. "Se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte". Carissimi giovani, nessuno aveva mai pronunciato parole come queste. Tanti avevano fatto e fanno promesse di ogni genere, ma Cristo assicura che l’uomo "non vedrà mai la morte" se osserva le sue parole.

Un salmo aveva bene espresso la reale condizione umana dicendo a Dio: "perché quasi un nulla ha creato ogni uomo? Quale vivente non vedrà la morte, sfuggirà al potere degli inferi?". Alla domanda del salmista Cristo risponde: "sì ci sarà un vivente che non vedrà la morte: chi osserverà la mia parola". Si comprende dunque la reazione di chi lo ascoltava: "ora sappiamo che hai un demonio". Carissimi giovani, Cristo questa sera vi pone di fronte alla domanda suprema della vostra vita, la domanda sulla sua conclusione definitiva, sulla effettiva consistenza della vostra vita.

Del resto fu un giovane come voi, come narra il Vangelo secondo Matteo, che pone a Gesù la domanda: "che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?" [Mt 19,16]. È la domanda fondamentale perché è la domanda di pienezza di significato per la vita. Essa esprime l’aspirazione più profonda che dimora nel cuore dell’uomo ed è all’origine di ogni decisione ed azione umana, la segreta forza che muove la nostra libertà. È l’aspirazione ad una vita piena di senso, che non perde mai le ragioni per cui vivere è bello anche nella spesso dura fatica quotidiana.

È necessario che ciascuno di voi questa sera, in questi giorni di Pasqua si volga pienamente a Cristo per fare a Lui la domanda: "che cosa devo fare per non vedere mai la morte?". Ed attendere da Lui la risposta, perché solo Lui può darvi la risposta interamente vera, perché solo Lui conosce il vostro cuore.

Cristo questa sera dice a ciascuno di voi: "se tu osservi la mia parola, non vedrai mai la morte". Che cosa significa "se tu osservi la mia parola?" Significa vivere come Cristo è vissuto. Vivere significa pensare: osservare la parola di Cristo significa pensare come pensava Cristo. Vivere significa desiderare: osservare la parola di Cristo significa avere gli stessi desideri/sentimenti che furono in Cristo Gesù. Vivere significa decidere: osservare la parola di Cristo significa decidere/scegliere secondo i criteri che furono quelli di Cristo. In una parola: osservare la parola di Cristo significa fare sempre più spazio nella propria vita alla presenza di Cristo. Se tu riconduci tutto te stesso al senso della vita e delle cose che ci è stato rivelato in Cristo, non vedrai mai la morte.

Perché chi vive così, non vedrà mai la morte? E prima ancora, cosa significa "non vedere la morte?" Non significa certo sfuggire alla morte fisica. Ma questa non ci separa da Cristo perché fin da ora chi osserva la sua parola partecipa alla vita stessa di Dio. Questa partecipazione nella sua perfezione si realizza dopo la morte, ma nella comunione con Cristo è già fin da ora luce di verità, sorgente di senso per la nostra giornata terrena, pregustazione di una pienezza senza limiti.

Chi osserva la parola di Cristo non vede mai la morte, ma possiede fin da ora la vita eterna, perché Cristo è la Vita eterna che si è fatta visibile, che si è messa a nostra disposizione: "io sono la risurrezione e la vita".

Ed allora, carissimi giovani, se voi volete comprendere voi stessi fino in fondo; se volete vivere senza diminuire la misura del vostro desiderio, dovete con tutto voi stessi avvicinarvi a Cristo, aprirvi alla sua parola, entrare in Lui con tutto voi stessi per assimilare tutta la sua pienezza. Allora potrete dire in tutta verità: "è in te, Signore, la sorgente della vita".

2. Fra pochi giorni la Chiesa celebrerà la Pasqua: celebrerà la morte e la risurrezione di Cristo. È morendo che Egli ha distrutto la nostra morte; è risorgendo che ci ha donato la vita.

Attraverso quella celebrazione pasquale è data all’uomo la possibilità di entrare in un contatto reale colla persona di Cristo vivente nella sua Chiesa, di incontrarlo veramente. Sono dunque giorni decisivi perché la vostra vita ritrovi pienezza di senso: pienezza che Cristo vuole donarvi nella Chiesa, attraverso la celebrazione che essa fa ogni anno del mistero della Sua morte e risurrezione.