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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


SOLENNITÀ DELLA MADRE DI DIO
Giornata della pace
1 gennaio 2006


1. "Ho visto le sue vie, ma voglio sanarlo, guidarlo e offrirgli consolazioni". Carissimi fratelli e sorelle, le parole che Dio rivolse ad Israele, sono rivolte ad ogni uomo di ogni tempo. Il testo sacro, come avete sentito, parla di "vie percorse dall’uomo": vie che distolgono l’uomo dal Signore ["egli, voltandosi, se n’è andato per le strade del suo cuore"]. Il testo sacro parla anche di un intervento del Signore teso a "guidare l’uomo e offrirgli consolazione".

Carissimi fedeli, la parola profetica ci introduce nel "cuore" del dramma umano. Da una parte la guida di Dio, dall’altra l’ostinazione dell’uomo che "voltandosi, se n’è andato per le strade del suo cuore". Così è accaduto dalle origini fino ad oggi.

Celebriamo oggi la Giornata mondiale della pace, ed il S. Padre Benedetto XVI nel suo primo messaggio ci invita a meditare sul rapporto che esiste fra la verità e la pace: "nella verità, la pace". È quanto ci ha insegnato il profeta.

Sappiamo bene che la parola "pace" evoca in ciascuno di noi una convivenza umana nella quale non solo sono assenti conflitti di qualsiasi genere, ma soprattutto vige il reciproco riconoscimento della dignità di ciascuno. Ebbene, il messaggio del S. Padre ci pone una domanda: quale è la via che bisogna percorrere per dare origine ad una convivenza pacifica fra le persone e fra i popoli? È la via della verità: "dove e quando l’uomo si lascia illuminare dallo splendore della verità, intraprende quasi naturalmente il cammino della pace".

Carissimi fedeli, qui tocchiamo veramente un punto cruciale della nostra condizione attuale. Quando infatti, a seconda ovviamente delle responsabilità e competenze di ciascuno, si istituiscono rapporti con altre persone, dal matrimonio fino ai rapporti internazionali, possiamo partire dal presupposto che tutto dipenda esclusivamente dalla negoziazione dei contraenti; che questa negoziazione non possa e non debba presupporre nulla prima di sé; che i contenuti della relazione sociale così pattuiti siano sempre completamente rivedibili e rinegoziabili. A chi pensa in questo modo il profeta ripeterebbe le parole appena udite: "egli, volandosi, se ne è andato per le strade del suo cuore". Perché, costruendo la società umana sulla mera contrattazione degli opposti interessi, non si percorre la via della pace?

Il S. Padre nel messaggio parte da un prezioso insegnamento del Concilio Vaticano II, secondo il quale la pace va compresa come "frutto dell’ordine impresso nella società umana dal suo divino fondatore" [Cost. past. Gaudium et spes 78]. Non tutto è negoziabile fra le persone. Esiste un ordine impresso nella natura delle persone umane relazionate le une alle altre. Esiste cioè un bene insito nelle relazioni fra le persone, inscritto nella natura propria di queste relazioni. Ignorarlo, negarlo o sconvolgerlo significa dare origine a rapporti sociali falsi e quindi non raramente con esiti conflittuali. Negare cioè che esista una verità dell’uomo e della società umana costituisce un’insidia perenne alla pace. "L’autentica ricerca della pace deve partire dalla consapevolezza che il problema della verità e della menzogna riguarda ogni uomo e ogni donna e risulta essere decisivo per il futuro pacifico del nostro pianeta".

2. "La sapienza che viene dall’alto è invece anzitutto pura; poi pacifica…". Carissimi fratelli e sorelle, la parola di Dio – come avete sentito – parla della vera sapienza, come condizione fondamentale per essere uomini di pace.

E contrappone alla vera sapienza una falsa sapienza. Quale grande insegnamento è questo per chi ha responsabilità pubblica!

La sapienza è propria di chi si lascia guidare ed illuminare dalla luce di quella verità, di "quell’ordine impresso nella società umana dal suo divino fondatore", come dice il Concilio. È la prima caratteristica della vera sapienza: essa "viene dall’alto". È la luce stessa di Dio partecipata all’uomo quando questi usa rettamente la sua ragione. È quindi "pura": essa ci educa ad essere trasparenti, luminosi dello splendore della verità. Ed in questa luce ogni uomo può incontrarsi con ogni uomo.

Carissimi fratelli e sorelle, celebriamo la giornata della pace nella celebrazione liturgica della divina maternità di Maria. Poiché è per mezzo di lei che abbiamo ricevuto l’autore della vita e della pace, preghiamola perché non permetta che nessuno di noi , "voltandosi, se ne vada per le strade del suo cuore" abbandonando le vie del Signore.