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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


III DOMENICA PER ANNUM (B)
Congresso Regionale C. S. I. – Cappella Istituto S. Cuore
26 gennaio 2003


1. "Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il Vangelo di Dio". Carissimi fratelli e sorelle, nel tempo appena trascorso abbiamo celebrato i misteri di Gesù che erano come l’introduzione alla vita pubblica di Gesù: la sua nascita e il suo battesimo. Da oggi la pagina evangelica inizia la narrazione della vita pubblica di Cristo, dell’avvenimento della nostra salvezza. E noi leggiamo e meditiamo la pagina evangelica non solo per conoscere quanto è storicamente accaduto, ma per scoprire nella "storia di Gesù" quel significato duraturo che nutre perennemente la nostra fede: per radicarci sempre più profondamente nei fondamenti della nostra fede in Gesù Cristo.

Che cosa è venuto a fare Egli in mezzo a noi? l’inizio della sua attività ne mostra già tutto il contenuto: "predicando il Vangelo di Dio". Egli è Colui che è venuto a dare all’uomo una buona notizia da parte di Dio ["il Vangelo di Dio"]: non a spiegare il libro sacro, come facevano i dottori della legge; non ad insegnare una dottrina, come facevamo i filosofi. E’ venuto a dirci che sta per accadere un fatto: il regno di Dio. Questa espressione infatti non connota una istituzione umana o un territorio delimitato, ma un’azione di Dio: l’azione che i profeti avevano preannunciato ed il cuore dell’uomo atteso. E’ un’azione che ormai sta per essere compiuta a favore dell’uomo, e mediante l’attività di Gesù stesso. Il Vangelo che oggi inizia ci descriverà precisamente il contenuto di questo avvenimento.

Ma perché Dio possa compiere questa azione, perché possa cioè regnare, ha bisogno della risposta dell’uomo: "convertitevi e credete al Vangelo". La risposta che l’uomo deve dare è il dare fiducia a chi gli fa questo annuncio, ritenendo che quanto dice è vero [= credere al Vangelo]. Dando fiducia a questo annuncio ritenendolo vero, l’uomo comincia ad avere una nuova comprensione di se stesso, ed a mutare il quadro dei suoi valori e le sue scelte di vita [= convertitevi al Vangelo]. Fede e conversine vanno assieme.

Subito dopo l’annuncio fatto, Gesù passa all’azione; chiama l’uomo che incontra: "passando lungo il mare della Galilea…". Questo testo evangelico è di un’importanza fondamentale: esso intende dirci in che modo si costruisce quel rapporto fra Gesù e l’uomo all’interno del quale Dio regna e salva l’uomo. La costruzione del rapporto avviene e consiste in tre momenti. Lo sguardo di Cristo si posa sull’uomo e lo chiama. Il contenuto di questa chiamata e quindi del rapporto che concretamente si costruisce fra l’uomo e Cristo, è "una comunione di vita col maestro, che da questo momento gli mostra le mete da raggiungere, lo istruisce, lo guida, ne traccia in precedenza la via terrena e lo fa partecipe delle sue imprese" [= seguitemi] [R. Schnackenburg, Vangelo secondo Marco, Città Nuova, Roma 2002, pag. 38]. Il rapporto con Cristo genera nell’uomo una missione: "vi farò pescatori di uomini".

E’ iniziato una nuova storia; è accaduto un avvenimento che genererà un popolo: l’uomo ha incontrato Cristo.

2. Carissimi fedeli, Marco scrive il suo Vangelo, come vi dicevo, perché chi è già diventato discepolo di Cristo riscopra più profondamente della sua fede; abbia una comprensione più profonda del mistero del Cristo. Come può accadere questo?

In realtà anche oggi, anche in questo momento, Gesù sta predicando il Vangelo di Dio e la sua Parola descrive quanto sta accadendo anche ora in mezzo a noi: l’azione salvifica del Padre mediante il sacramento della morte di Cristo, che stiamo celebrando.

Pertanto, lo sguardo di Cristo si posa su ciascuno di noi e rinnova la chiamata a seguirlo: ciascuno di noi si rispecchi nella pagina santa. Simone, Andrea, Giacomo di Zebedeo e Giovanni è ciascuno di noi. E’ per questo che la Chiesa ci ha fatto pregare: "guida i nostri passi secondo la tua volontà, perché nel nome del tuo diletto Figlio, portiamo frutti generosi di opere buone". Così sia.