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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


SOLENNITA’ DEL CORPUS DOMINI
Comacchio 17 giugno 2001

1. "Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso". Con queste parole l’apostolo Paolo afferma solennemente che la celebrazione eucaristica è stata pensata, voluta ed istituita da Cristo stesso: essa è invenzione divina non umana. Da ciò deriva che esiste solo un punto di partenza per averne una qualche comprensione: le parole stesse con cui Cristo ha istituito l’Eucarestia. Esse, come avete appena sentito, sono le seguenti: "questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me; questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo ogni volta che ne bevete, in memoria di me".

L’Eucarestia è il Corpo di Cristo offerto in sacrificio per noi, e poiché è impensabile separare il corpo dalla persona, L’Eucarestia è [la presenza del]la persona stessa di Gesù Verbo incarnato nel suo atto di offerta di se stesso per noi. Attraverso il suo corpo e nel suo corpo è la persona stessa di Cristo, la sua anima e la sua divinità, che diventa pane dell’uomo e nutre i suoi discepoli.

L’Eucarestia è il Sangue di Cristo che sigilla la Nuova Alleanza fra Dio e l’uomo. Anzi le parole di Gesù sono molto più forti: esse pongono una identità fra la persona di Gesù che effonde il suo sangue e l’Alleanza fra Dio e l’uomo. Gesù è il vincolo indistruttibile fra Dio e l’uomo. Essendo Egli Dio e uomo, è capace di ricostituire in se stesso l’alleanza fra Dio e l’uomo. Ma perché questa si realizzasse, era necessaria l’effusione del sangue di Cristo. L’Eucarestia, presenza del sacrifico di Cristo, costituisce dentro all’umanità la Nuova Alleanza.

Carissimi fratelli e sorelle, se l’Eucarestia è questo, se è il Corpo di Cristo offerto in sacrificio per noi ed il suo Sangue effuso per ricostituire la nuova ed eterna Alleanza, allora voi capite che essa è il centro e il riassunto di tutta la nostra fede: dire "fede cristiana" equivale a dire "fede eucaristica". Un grande Padre della Chiesa antica ha scritto: "il nostro modo di pensare è conforme all’Eucarestia, e l’Eucarestia, a sua volta, conferma il nostro modo di pensare" [S. Ireneo, Adversus haereses 4,18,5; SC 100/2 pag. 610].

2. "Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste". La pagina del Vangelo che termina con queste parole, ci fa per così dire entrare nel significato intimo dell’istituzione dell’Eucarestia, nelle ragioni che ha spinto Cristo a donarcela.

Due sono i protagonisti di questa pagina: Gesù e la folla; fra l’uno e l’altra si muovono i dodici apostoli come figure secondarie. E’ una folla affamata, ma è una folla che segue Cristo. Per due ragioni: perché parla del Regno di Dio e perché guarisce "quanti avevano bisogno di cure". Ma questa folla ha bisogno di cibo: di un cibo che la sostenga; di un nutrimento che le dia la possibilità di continuare a seguire Cristo. L’uomo è capace di saziare se stesso con ciò che possiede? "non abbiamo che cinque pani e due pesci". La fame dell’uomo è insaziabile con ciò che l’uomo ha a disposizione. Quando "tutti mangiarono e si saziarono"? quando Cristo prende i cinque pani e i due pesci e li ridona alla folla. Si saziarono, dice il testo evangelico. Cristo dona un cibo che riempie senza lasciare più fame.

Carissimi fratelli e sorelle, questa pagina del Vangelo narra la nostra storia mostrando come il suo dramma, il suo enigma – l’enigma e il dramma della storia umana – trovino la loro soluzione nell’Eucarestia.

Chi è l’uomo se non un essere vuoto, ma pieno di desiderio; se non un illimitato desiderio di felicità? Perché facciamo tutto ciò che facciamo se non per raggiungere la felicità? Ma nello stesso tempo noi siamo come le folle del Vangelo: a disposizione per saziare il nostro desiderio abbiamo solo pochi pani e pesci. Troppo poco! E’ tanto vero tutto questo che spesso non potendo avere ciò che desideriamo, ci accontentiamo di desiderare ciò che possiamo avere: siamo dei rassegnati! Rassegnati a fare del grande desiderio di amore che muove l’uomo e la donna a sposarsi un contratto a termine; del grande desiderio di giustizia che muove l’uomo in società un odine fra egoismi opposti; del grande desiderio di libertà un permissivismo insensato ed annoiato; del grande desiderio di verità un inconcludente scambio di opinioni. Ecco i cinque pani e i due pesci di cui disponiamo.

Che cosa fa Cristo? Istituisce l’Eucarestia. Cioè: rende possibile a Lui stesso di entrare in ogni uomo che lo voglia ed ad ogni uomo di unirsi a Lui, perché solo Lui sa che cosa c’è nel cuore dell’uomo, e può corrispondervi. L’Eucarestia è l’unica risposta vera al problema che l’uomo, che ogni uomo è per se stesso.

Noi oggi vogliamo compiere un solenne atto di adorazione e portare Cristo-Eucarestia sulle nostre strade: perché noi sappiamo che solo Lui ha parole di vita eterna.