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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


ASCENSIONE DEL SIGNORE
16 maggio 1999


1. "Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo". Carissimi, con queste parole così semplici Luca nel suo libro degli Atti degli Apostoli descrive un avvenimento straordinario. Questo avvenimento la fede cristiana lo ha chiamato "Ascensione del Signore". Di che cosa di tratta? Ascoltatemi bene.

Gesù aveva vissuto coi suoi amici, coi suoi discepoli ed apostoli, per circa tre anni: esattamente come noi. Aveva mangiato e bevuto con loro; aveva gioito e pianto; aveva guarito ammalati: voi conoscete la sua storia dalla lettura del Vangelo. Questa grande esperienza che i suoi amici avevano vissuto, come voi sapete, era cessata al momento della morte in croce di Gesù. Essi pensavano che tutto veramente fosse finito. Ma, come voi sapete, Gesù è risuscitato! Avete sentito nella prima lettura: "Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del Regno di Dio". Egli si mostrò ad essi vivo: Gesù cioè è vivente. Non è solamente un ricordo. Non è solamente uno che ci ha lasciato un grande insegnamento da imparare e da vivere. Egli è vivo. Vivo nella e della stessa nostra vita? Assolutamente no. Questa vita infatti è destinata alla morte. La vita umana di cui vive Gesù risorto è immortale. E’ dunque una vita nuova. Egli, dunque, Gesù Risorto, nella sua risurrezione è entrato in possesso della vita stessa divina.

In questo passaggio dalla nostra condizione, dalla nostra vita come stiamo vivendo noi oggi alla condizione di una vita umana divinizzata ed immortale consiste il mistero dell’Ascensione al cielo di Gesù. Sentendo dunque questa parola "Ascensione" non dovete pensare ad una specie di movimento da un luogo all’altro[dalla terra al cielo], ma dovete pensare ad un cambiamento nella vita umana di Gesù: un cambiamento che comporta anche il fatto che noi non possiamo vedere Gesù coi nostri occhi.

Dunque, teniamo ben fisso nella nostra mente questo: oggi noi celebriamo il "passaggio" di Gesù da una vita umana mortale ad una vita umana divinizzata.

2. Qualcuno di voi potrebbe dire: "e che cosa ha a che fare tutto questo con la mia vita, con la mia persona?" a questo punto allora dovete riascoltare attentamente quello che S. Paolo ci ha detto nella seconda lettura: "Possa egli davvero illuminare …".

E’ la cosa più grande che sia stata detta! Noi siamo chiamati come Gesù a vivere una vita umana nuova. Abbiamo infatti pregato così all’inizio della S. Messa: "nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te" (cfr. anche il Prefazio). Cioè: la tua persona, ciascuno di voi è stato portato con Gesù dentro una vita nuova. In Lui ciascuno di noi è stato "divinizzato". Voglio spiegarvi questa stupenda verità con un esempio: se un padre di famiglia povero vince una grande somma, diventa ricco non solo lui ma anche i suoi famigliari. In Gesù che viene in possesso della gloria della vita divina nella sua umanità, anche noi lo siamo diventati. In che modo? Dobbiamo adesso riascoltare ancora la prima lettura.

3. "Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni … fino agli estremi confini delle terra". Ecco chi opera in noi questa stupenda trasformazione: la forza dello Spirito Santo. E’ lui che ci trasforma in Gesù, rendendoci perfettamente conformi a Lui: ci fa partecipare della stessa vita divina di cui Gesù vive.

E chi è Gesù? Egli è il Figlio del Padre. La forza dello Spirito Santo rende anche noi figli di Dio.

E che cosa ha fatto Gesù, come ha vissuto? Lo Spirito Santo ci fa vivere come è vissuto Gesù. Non nel senso di "ripetere" le sue stesse azioni, ma nel senso che noi viviamo colle stesse attitudini con cui ha vissuto Gesù. Insomma: in noi lo Spirito Santo è come una guida che ci illumina ed una forza che ci spinge a vivere come Gesù. E quale è la conseguenza? Lo ha detto Gesù stesso: "e mi sarete testimoni". Chi vive come Gesù, ne diventa come una immagine viva: appunto un testimone. Ecco la grandezza della tua persona: sei figlio del Padre in Gesù e vivi come Gesù (la tua scuola, il tuo gioco, la tua preghiera …). In attesa di stare con Lui per sempre nella gioia eterna.

Però lo Spirito che è in voi può essere contristato! Non fatelo: da domani vivi la tua vocazione con fedeltà alla preghiera, agli incontri qui nella parrocchia, nella frequenza ai sacramenti della confessione e della Eucarestia.

Le ultime parole pronunciate da Gesù sulla terra sono state le seguenti: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo". Lo Spirito Santo fa sì che Gesù sia con voi, vi faccia compagnia tutti i giorni.