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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


MANDATO AI MISSIONARI
Formignana, 15 aprile 1999


1. "Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita". Sono parole drammatiche queste parole: esse tracciano un confine di separazione fra gli uomini. Un confine fissato in base all’attitudine dell’uomo di fronte a Cristo: o di fede-obbedienza a Lui o di incredulità-disobbedienza. Non c’è via di scampo, poiché non c’è una "terza via" possibile fra il "credere" e il "non credere". Anche il "non pensarci", anche il "non-interessarsi" non è una via di uscita da questa alternativa, poiché chi non ci pensa, chi non si interessa, chi è indifferente subisce la stessa sorte di chi "non obbedisce al Figlio": "chi non è con me è contro di me".

La fede, intesa nel suo intero significato, è l’unica cosa di cui l’uomo ha bisogno per diventare partecipe della promessa salvifica di Gesù: la vita eterna. La fede di cui ci parla il Vangelo, è un inchinarsi obbediente di fronte al Salvatore; è l’accettazione profonda della sua rivelazione e dei suoi insegnamenti: è un seguirlo ogni giorno, lasciandoci condurre da Lui dalla nostra oscurità alla sua luce. La fede non è nulla di astratto: essa è un legarsi intimamente alla persona di Cristo, per essere da Lui introdotti nella vita vera.

Alla fede così intesa, è connessa una promessa straordinaria: "ha la vita eterna". Carissimi fratelli e sorelle: è la più grande promessa che sia stata fatta all’uomo! L’eternità di cui parla il Signore, non significa in primo luogo la sua durata senza fine, la sua continuità senza interruzione. Essa significa in primo luogo la qualità intima di questa vita, il suo modo divino. E’ come se Gesù dicesse: entra in possesso della stessa vita di cui vive Dio stesso. E fate bene attenzione ad un particolare del testo evangelico. Gesù non dice: "avrà la vita eterna", ma dice "ha la vita eterna". Già ora, l’uomo mediante la fede diventa partecipe della stessa vita divina. Come è possibile questa rigenerazione della persona umana? In Cristo Gesù è presente la pienezza della vita divina, e pertanto il credente aderendo a Lui, ne diventa partecipe. In Cristo, nella sua persona, attraverso lui e con la sua mediazione, nell’unione con lui, l’uomo che crede ottiene la vita stessa di Dio. Credendo in Cristo, l’uomo lo accoglie come Colui che è la sorgente di vita; entra in comunione con Lui e si lascia condurre da Lui alla partecipazione della vita stessa di Dio.

Ma se tale è la "sorte" di chi crede, che avviene a chi non crede? "… non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui". L’incredulità è disobbedienza a Cristo, è disinteresse per lui, ed esclude dalla vita di Dio. Fin tanto che l’uomo, per la sua incredula indifferenza, rifiuta di comunicare con Colui che dona la vita, resta nella morte: anzi, rimane sotto l’ira di Dio. Non è che sia il Padre a condannarlo: è l’uomo che rimanendo nell’incredulità, si auto-condanna. La vera discriminazione fra le persone è solo questa, alla fine: fra chi crede e chi non crede.

Per quale ragione i destini umani passano per Gesù Cristo? Perché lui e solo Lui ne è il solo necessario crocevia? Perché Gesù è "Colui che Dio ha mandato" e "proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura". Cioè: Gesù è Colui che parla nel nome di Dio. Anzi: in Gesù è il Padre stesso che ci parla. E’ Dio stesso che parla, che crede in Gesù ed ascolta le sue parole, crede in Dio ed ascolta le parole di Dio.

2. Carissimi fratelli e sorelle: con questa celebrazione eucaristica noi apriamo solennemente la Missione in questa parrocchia. Nessuna parola poteva essere più opportuna per descrivere questo avvenimento, della parola udita nel Santo Vangelo.

La Missione nasce da una sola convinzione: "chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita".

La Missione quindi consiste semplicemente in questo annunciarvi in un modo straordinario il Figlio, Gesù Signore e farvi ascoltare le sue parole. "Infatti colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio".

La Missione ha un solo scopo: introdurre ogni persona di questa parrocchia nel possesso della vita eterna, della vita stessa di Dio.

"E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo che Dio ha dato a coloro che si sottomettono a Lui". Di quali fatti? di questo: "Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù…". Ascoltate in questi giorni questo annuncio, perché "chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita".