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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


VENERDI’ DOPO LE CENERI
14 febbraio 1997
PARROCCHIA S. STEFANO

Ancora all’inizio della Quaresima, in questa prima stazione quaresimale la Chiesa celebra la festa dei santi Metodio e Cirillo, patroni d’Europa ed apostoli dei popoli slavi. E la parola che il Signore ci dice è tutta incentrata sul tema dell’annuncio del Vangelo: annuncio che costituì il significato intero dell’esistenza dei due fratelli.
1. La Parola profetica, in primo luogo, ci rivela ancora una volta il contenuto del Vangelo. Che cosa, fratelli e sorelle, ci viene annunciato quando ci viene predicato il Vangelo? ci viene comunicata questa bella notizia: “Regna il tuo Dio”. Ed infatti, ecco come l’evangelista Marco narra l’inizio della missione di Gesù: “Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il Vangelo di Dio e diceva: il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino” (Mc 1,14-15a).
Il regno di Dio è il suo ingresso dentro la nostra storia, “il ritorno del Signore in Sion”, è il suo intervento a favore della nostra persona, è la sua vicinanza che è consolazione e riscatto. Ecco, perché il profeta caratterizza il contenuto di questa presenza di Dio con tre parole: pace, bene e salvezza. E S. Paolo ci insegna che il Regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo (cfr. Rom 14,17).
Quando e come questo avvenimento è accaduto? Esso è accaduto nella persona, nella parola, nella vita nella morte e risurrezione di Gesù. In Lui, Iddio “ha snudato il suo santo braccio davanti a tutti i popoli”. Così che “tutti i confini della terra” potessero vedere “la salvezza del nostro Dio”. Tutti i confini della terra, dice il Profeta. Nessuno infatti è escluso dalla salvezza, poiché “Dio vuole che tutti gli uomini si salvino e giungano alla conoscenza della verità”.
La pagina del Vangelo ci descrive come si compie questa volontà salvifica universale: attraverso la predicazione. “Andate in tutto il mondo ... . Allora essi partirono ... .”. Cirillo e Metodio furono fra i più grandi predicatori del Vangelo e portarono alla fede intere nazioni.
Ecco, fratelli e sorelle, all’inizio della quaresima il Signore ci svela il progetto di pace, di bene, di salvezza che Egli ha pensato a nostro riguardo. E ci indica la via originaria attraverso la quale esso ci è svelato: la predicazione del Vangelo. E pertanto ci richiama a quella che è la decisione suprema della nostra esistenza: “Chi crederà ...”.
2. Questa celebrazione ci fa capire più profondamente il significato della quaresima. Essa è tempo nel quale dobbiamo ascoltare più profondamente l’annuncio del Vangelo. Non dimentichiamolo! “E’ piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione” (1Cor 1,21b), poiché la parola uscita dalla bocca del Signore, non ritornerà a Lui senza effetto (cfr. Is 55,11a). Di fronte ad essa, infatti, il nostro cuore si apre e troviamo la salvezza oppure essa di fatto avrà ancora più indurito il nostro cuore nella via della morte.
Ma, questa celebrazione ci fa capire quale è la ragione ultima per cui avremo la Missione: essa è, vuole essere l’annuncio del Vangelo, perché i nostri occhi possano vedere il ritorno del Signore in questa città.