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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


DOMENICA XXXII PER ANNUM (A)
Giornata del Ringraziamento
Cattedrale 10 novembre 2002

1. "Il regno dei cieli è simile a dieci vergini…". Carissimi fratelli e sorelle, la pagina evangelica, come avete sentito, ci presenta due gruppi di persone, qualificando le une come "sagge" e le altre come "stolte". Non solo, ma la parabola spiega molto chiaramente la ragione di questa diversa qualificazione: la prudenza delle sagge consiste nella serietà con cui fanno tutto ciò che dipende da loro per essere pronte ad un avvenimento imminente; la leggerezza delle stolte si manifesta nella loro miopia, che crede di potervi andarvi incontro senza darsi troppo da fare. E quindi il criterio per discernere la persona saggia dalla persona stolta è dato dal loro modo di porsi di fronte all’avvenimento imminente.

Quale avvenimento? Esso nella parabola evangelica è descritto in due tempi: "a mezzanotte si levò un grido: ecco lo sposo, andategli incontro", e "… entrarono con Lui alle nozze, e la porta fu chiusa". Sotto questo linguaggio figurato è indicato l’incontro che ciascuno di noi avrà col Cristo alla fine della sua vita, il cui giudizio porrà la definitiva parola sulla nostra esistenza: "e la porta fu chiusa". Al momento della morte sarà data ad ogni persona la retribuzione eterna in rapporto alle sue opere e alla sua fede.

La pagina evangelica ci pone dunque nella necessità di prendere una decisione. Ciascuno di noi può decidere di vivere orientato a quell’avvenimento, incontro ultimo col Cristo, o può cadere vittima di una pigrizia spirituale che gli impedisce di "forare" l’orizzonte della sua vita attuale, rendendolo stolto di fronte a Dio. Se uno vive orientato verso l’incontro con Cristo da cui dipenderà la sua sorte eterna, la sua vita viene profondamente cambiata nelle sue motivazioni profonde, nella sua concezione della felicità e dell’infelicità; se invece uno vive questa vita come fosse l’unica, senza pensare che dovrà renderne conto, allora la sua vita è vissuta nella stoltezza, perché vissuta ignorando un fatto che comunque prima o poi accadrà.

2. [Giornata del Ringraziamento]. Carissimi coltivatori diretti, c’è un testo di S. Paolo che al contempo ci aiuta a capire meglio la pagina evangelica e ad interpretare bene questo momento di festa che state vivendo. Esso dice: "E’ apparsa … la grazia di Dio … che ci insegna a rinnegare l’empietà e ai desideri mondani e a vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore Gesù Cristo" [Tit 2,11-13].

Noi vogliamo essere annoverati nel numero delle persone sagge, perché siamo consapevoli che questa non è la nostra dimora definitiva. Ma questa consapevolezza non distoglie l’uomo dal vivere seriamente questa vita, perché ci spinge "a rinnegare i desideri cattivi…". In una parola: la consapevolezza che della nostra vita dovremo rispondere a Cristo dona ad essa una grande dignità. La rende una vita giusta, sobria e pia.

Nelle difficoltà di ogni genere che avete dovuto affrontare quest’anno e che dovrete in qualche modo sempre affrontare, abbiate sempre viva questa consapevolezza della dignità della vostra vita e del vostro lavoro. E difendete sempre questa dignità contro chiunque voglia negarla.

Molti di voi a causa di gravi calamità atmosferiche hanno visto distrutto frutti e proventi di lunghi giorni di fatica. Ma il "popolo della nostra terra" è un popolo forte; la parola di Dio oggi vi dice che la grandezza del vostro lavoro non dipende solo dai frutti. La misura della sua dignità non è solo quella economica.

Voglia il Signore benedire voi, le vostre famiglie, le nostre campagne.

2. [Visita Pastorale]. Carissimi fedeli, inizio oggi la Sacra Visita Pastorale. Resterò con voi durante questa settimana. Per quale ragione? Per aiutarvi ad essere sempre nel numero delle persona sapienti, che vivono questa vita terrena consapevoli che di essa dovranno rendere conto a Cristo. Perché nessuno resti fuori dal banchetto, quando la porta sarà chiusa.

2. [Solennità di S. Andrea Avellino]. La memoria di S. Andrea che stiamo celebrando ci aiuta in modo particolare a capire la pagina evangelica.

Egli fu colpito dalla morte ai piedi dell’altare, mentre stava iniziando la S. Messa. "Vegliate …" ci ha detto il Signore "perché non sapete né il giorno né l’ora". Andrea vegliava e lo Sposo arrivò nel momento più inaspettato: egli era pronto ed entrò con lui alle nozze.

Che Andrea ci ottenga questa vigilanza continua, quest’attitudine di attesa piena di buone opere, perché quando il Signore verrà ci trovi pronti ad entrare con Lui nell’eterna beatitudine.