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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Solennità della B.V. Maria del Poggetto
S. Egidio, 9 settembre 2001

1. "Prima dei secoli, fin dal principio egli mi creò: per tutta l’eternità non verrò meno". Varie volte la divina Rivelazione la S. Scrittura, parla del "principio": dell’origine di tutte le cose. Anche oggi la parola di Dio accompagna questa solenne celebrazione centenaria portandoci a considerare il "principio". Vediamo come.

Nella prima lettura, come avete sentito, si dice: "fin dal principio egli mi creò". La Chiesa nella sua liturgia ha applicato questo testo a Maria. Guidata dallo Spirito Santo, essa leggendo questa pagina ha scoperto che "fin dal principio" c’è Maria, il capolavoro del Creatore, la prima fra tutte le persone create. "Maria è stata pensata da Dio prima di ogni cosa. Ella è il segreto profondo di tutta la creazione … E’ al cuore di tutta l’economia divina" [M. – D. Philippe, Sulle tracce dell’Agnello, Piemme ed., 2000, pag. 132]. Commentando questo testo, S. Bonaventura scrive "Colei che prima dei secoli, fin dal principio fu creata supera in dignità ogni creatura … in quanto generata prima di ogni altra creatura" [Sull’Assunzione della B.V. Maria, discorso sesto; ed. Quaracchi, IX pag. 701]. Compiendo il gesto dell’incoronazione noi abbiamo voluto in primo luogo affermare questo primato di Maria sopra ogni persona creata, angelica ed umana.

Ma per capire più profondamente in che senso Maria è stata presente alla mente del Creatore "prima dei secoli, fin dal principio", dobbiamo prendere in considerazione la seconda lettura. Anch’essa ci riporta al "principio", a "prima della creazione", ma con una profondità sconvolgente: la pagina ci svela i pensieri del Signore prima della creazione. Ci rivela che cosa ha mosso il Signore a creare: "ci ha benedetti … in Cristo". E’ Gesù, il Verbo incarnato, il primo pensato e voluto dal Padre, perché in Lui, con Lui e come Lui ciascuna creatura umana divenisse figlio adottivo, partecipe della stessa vita divina. Il centro di tutto l’universo creato è Cristo, "poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra … tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui" [Col 1,16.17]. tutto infatti è nostro; ma noi siamo di Cristo, perché pensati e voluti perché fossimo figli adottivi per opera sua.

Ma quando diciamo "Gesù" o "Cristo", di chi parliamo? Parliamo del Verbo fattosi carne. Come? Venendo concepito nella nostra natura umana da Maria. E quindi il pensiero eterno del Padre non ha mai separato il suo Verbo fattosi uomo dalla donna da cui Questi ha preso l’umanità. Ma, "fin da principio e prima dei secoli scelse e preordinò al suo Figlio una madre, nella quale di sarebbe incarnato e dalla quale poi nella felice pienezza dei tempi, sarebbe nato; e, a preferenza di ogni altra creatura, la fece segno a tanto amore da compiacersi in lei con una singolarissima benevolenza" [Bolla Ineffabilis Deus (8 dic. 1854); DS 2800]. Maria è stata unita misteriosamente a Cristo fin da tutta l’eternità con uno stesso decreto di predestinazione [cfr. DS 3902]. Compiendo il gesto dell’incoronazione noi abbiamo voluto affermare questo legame singolare di Maria con Cristo che le conferisce un primato nell’economia della grazia fra chi partecipa all’opera redentiva del Verbo incarnato.

2. "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano". Carissimi fratelli e sorelle, rapiti nella contemplazione della grandezza di Maria, non possiamo non fare nostre le parole della donna del Vangelo: beato il grembo che ha generato il Verbo di Dio e il seno da cui ha preso il latte! Ma Gesù in un qualche modo ci corregge, volendo farci capire in che cosa consiste la beatitudine di Maria: beato è colui che ha tutto ciò che desidera e non desidera nulla di male. Maria è beata, ha raggiunto la pienezza del suo essere, non tanto nella ed a causa della semplice generazione fisica. Ma perché è stata pienamente consenziente al suo Figlio, alla Parola di Dio, senza opporre nessun contrasto: ella ha definito se stessa la "serva del Signore". La serva, lei che è sua madre! "Ella fu così vera nella sua umiltà, perché fu sempre dimentica, ignara, libera di se stessa. Così ella poteva cantare: il Potente ha fatto in me grandi cose. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata" [B. Elisabetta della Trinità, cit. da Maria. Testi teologici e spirituali dal I al XX secolo, A. Mondadori ed., Milano 2000, pag. 1032-1033]. S. Agostino scrive: "fu più beata per aver concepito Gesù nella fede, cioè coll’anima, che non col ventre" [De Sancta Verginitate 3,3; PL 40,397]. Compiendo il gesto dell’incoronazione vogliamo affermare questo primato di Maria nel cammino della fede, dell’obbedienza alla parola di Dio, dell’umiltà: il suo primato nella sequela di Cristo.

"Perciò ti preghiamo, o nostra Signora, nostra speranza; tu, che sei la stella del mare, illumina noi che siamo sballottati dalla tempesta di questo mare; guidaci al porto; fortificaci nel momento della nostra morte colla tua presenza, affinché possiamo uscire con sicurezza dal carcere e meritiamo di giungere lieti al gaudio senza fine. Ce lo conceda Colui che tu hai portato nel tuo ventre e allattato colle tue santissime mammelle" [S. Antonio da Padova, Sermone in lode della B.M.V. 7, EMP 1979, vol. I pag. 163].