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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


SOLENNITA’ dell’IMMACOLATA CONCEZIONE
8 dicembre 2001

1. "In Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi ed immacolati al suo cospetto… predestinandoci ad essere suoi figli adottivi". Carissimi fratelli e sorelle, le parole dell’apostolo ci conducono all’origine ultima della nostra persona, alla sorgente da cui è scaturita la nostra esistenza: la scelta che il Padre ha fatto di ciascuno di noi singolarmente, prima della creazione del mondo. Niente ancora esisteva, e Dio il Padre ha pensato a ciascuno di noi. Come siamo stati pensati, come siamo stati voluti? "predestinandoci ad essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo". Decidendo di unire al Verbo la nostra natura umana, in questa decisione ciascuno di noi è stato voluto come figlio nel Figlio, "santi ed immacolati al suo cospetto nella carità".

Dunque, nessuno di noi esiste per caso, ma è chiamato all’esistenza perché realizzi se stesso, viva la sua vita in Cristo. Come ha risposto l’uomo a questa chiamata?

Nella storia due risposte, o due modalità fondamentali hanno configurato la risposta dell’uomo. Esse sono esemplificate nella prima lettura e nella pagina evangelica: la risposta di Adamo-Eva e la risposta di Maria. Proviamo a confrontarle, brevemente.

La prima risposta, quella di Adamo-Eva, è la risposta della disobbedienza: "hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?". Fate bene attenzione, carissimi fedeli, perché questo peccato di cui parla la prima lettura, costituisce il principio e la radice di tutti gli altri: è il peccato originale originante. Ci troviamo di fronte alla realtà originaria del peccato, che in gradi sia pure diversi ritroviamo in ogni peccato.

Secondo la pagina biblica, il peccato avviene nella volontà della persona umana, come "disobbedienza", cioè come opposizione della volontà dell’uomo alla volontà di Dio. La volontà di Dio, ci ha appena insegnato l’apostolo, è che noi siamo e viviamo in Cristo. Dunque, alla radice del peccato umano sta la volontà di costruire, di realizzare la propria vita non secondo il progetto di Dio sull’uomo, progetto che è manifestato in Cristo, ma secondo un proprio progetto. Alla radice del peccato sta la menzogna come radicale rifiuto della verità contenuta nel Verbo incarnato, nel quale ciascuno di noi è stato scelto prima della creazione del mondo.

Se ora passiamo alla pagina evangelica, vediamo che in Maria si realizza la risposta della "obbedienza" al progetto di Dio. La risposta sua all’angelo esprime la direzione fondamentale della vita di Maria: collocarsi liberamente nella volontà di Dio, non rinnegare mai colla propria libertà la verità del nostro essere.

I Padri della Chiesa misero spesso in risalto questo confronto-contrasto fra Eva-Maria. Uno di loro, S.Ireneo, scrive: "Come Eva fu sedotta dal discorso di un angelo, tanto da fuggire da Dio, trasgredendo la sua parola, anche Maria ricevette la buona novella dalle parole di un angelo, ma, obbedendo alla sua parola, generò Dio dentro di sé… la disobbedienza di una donna è riparata dall’obbedienza di un’altra donna" [Contro le eresie V, 19,1; PG 7,1175].

2. Oggi la Chiesa ci invita a considerare questo stupendo piano di salvezza riguardo all’uomo, questa posizione in esso di Maria, da un punto di vista particolarmente suggestivo.

Maria fu preparata a compiere la sua missione "perché, piena di grazia, divenisse degna Madre del tuo Figlio". Ella "fu preservata dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento".

Il peccato originale indica lo stato di privazione di quella grazia soprannaturale che Adamo e Eva ricevettero al momento della loro creazione e che essi persero per sé e per noi tutti suoi discendenti. Maria come ognuno di noi non poteva meritare la reintegrazione in quella grazia. Questa le fu donata dalla gratuita misericordia del Padre in Cristo, dal primissimo istante della sua esistenza. E così fu redenta in modo più sublime. E a lei – solo a lei – questo speciale privilegio fu concesso al fine di renderla "degna Madre" di Cristo: degna spiritualmente. Con l’aiuto di quella grazia originale, Ella potè crescere in santità in misura tale che quando l’angelo le rivelò il piano di Dio su di lei, Maria "piena di grazia" vi acconsentì in piena obbedienza.

Celebrando oggi i divini misteri, in Maria noi celebriamo la forza dell’atto redentivo di Cristo, lo splendore della sua grazia: essa è capace di reintegrare l’uomo nella verità intera del suo essere.

Salga dunque più fiduciosa oggi la nostra preghiera perché cessi quella devastazione dell’umanità di ogni persona a cui oggi spesso assistiamo.