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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


VENERDI’ SANTO
Cattedrale di Ferrara, 2 aprile 1999


1. "Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo; colla tua Croce hai redento il mondo". La nostra preghiera liturgica oggi è adorazione e benedizione: adorazione di Cristo che muore sulla Croce, benedizione e lode perché da quella morte a noi è venuta ogni grazia di redenzione. Siamo condotti oggi dalla nostra fede al luogo e al momento in cui la nostra sorte è stata radicalmente cambiata.

E’ stato svelato il volto di Dio: "noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo; colla tua Croce hai redento il mondo, poiché ci hai rivelato l’amore del Padre". La Croce dimostra l’amore di Dio verso di noi, "perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (Rom 5,8). Dal momento che "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna" (Gv 3,16). La Croce è la rivelazione che Dio ha compassione dell’uomo, che è pienamente coinvolto dentro al nostro destino, che è nostro compagno. La Croce è veramente il "ponte" lanciato fra la trascendenza di Dio e la nostra terra, fra la santità di Dio e la nostra miseria: attraversiamo questo abisso di distanza, lasciamo la nostra lontananza. "Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno" (Eb 4,16): la Croce ha fatto penetrare nel cuore di Dio tutta la nostra miseria e sofferenza.

E’ stato svelato il volto dell’uomo: "noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo; colla tua Croce hai redento il mondo, poiché ci hai rivelato il vero volto dell’uomo". Sempre tentati come siamo di pensarci venuti dal caso e destinati al nulla, la Croce ci rivela che siamo il termine dell’amore infinito di un Dio il quale mi ama come se fossi solo davanti al suo amore: "mi ha amato" – esclama S. Paolo – "ed ha dato se stesso per me". Nella luce della Croce nasce la consapevolezza piena che ciascuno di noi è un "io eterno", una persona davanti a Dio perché da Lui posta in una relazione di amore senza limiti. "Siete stati comprati a caro prezzo" , ci dice l’apostolo Paolo. Gli fa eco l’Apostolo Pietro: "Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l’argento e l’oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai vostri padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia" (1Pt. 1,18). Se ciascuno di noi vale la Croce di Cristo, allora il nostro valore è veramente infinito: non considerarti mai meno di questo, non svendere mai la tua dignità, poiché sei stato comprato a caro prezzo, con il sangue prezioso di Cristo.

E’ stato svelato il volto di Cristo: "noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo; colla tua Croce hai redento il mondo, perché ci hai rivelato la tua persona". Abbiamo cominciato la nostra celebrazione liturgica prostrati a terra, in un assoluto silenzio. E’ il silenzio che visse tutta la creazione di fronte all’obbedienza del Figlio di Dio: "umiliò Se stesso facendosi obbediente, ed obbediente fino alla morte di Croce". In questo atto di obbedienza, l’alleanza fra il Padre e l’uomo è stata ricostruita: "questo è il sangue della nuova ed eterna alleanza". In questo atto di obbedienza, la preghiera rivolta da Cristo al Padre perché liberasse lui, ed in lui ogni uomo, dalla morte venne esaudita. In Cristo sulla Croce noi vediamo la vera natura e radice della nostra miseria: il peccato. E comprendiamo che la nostra malattia più seria è averne perduto la consapevolezza.

Cristo sulla Croce ci rivela il volto del Padre, ci rivela il volto dell’uomo e ricongiunge l’Uno all’altro: è il mediatore unico fra Dio e l’uomo.

Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo; colla tua Croce hai redento il mondo!

Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perché colla tua Croce tutto è stato compiuto: finalmente la creazione giunse al suo scopo, il sacerdote e la vittima si sono identificanti; ogni sofferenza umana è stata salvata, ogni offesa alla dignità dell’uomo è stata redenta.

Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo; colla tua Croce hai redento il mondo!

Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perché dalla tua Croce sono sgorgati finalmente i sette santi sacramenti che conducono l’uomo all’eternità; perché dalla tua Croce sono sgorgati finalmente le vite dei santi; perché per la tua Croce l’uomo e la donna che si amano, sono diventati un mistero soprannaturale; perché per la tua Croce uomini e donne sono stati resi capaci di amare con cuore indiviso ogni uomo come fosse l’unico, nella santa verginità; perché per la tua Croce è santificato ogni lavoro umano.

Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perché dalla tua Croce è nata la tua Sposa, la S. Chiesa: sposa senza macchia e senza ruga. Bella fortezza invitta dei suoi martiri, nella dolcezza trasparente delle sue vergini, nella corporeità trasfigurata dei suoi coniugi, nella sapienza pacifica dei suoi dottori, nella carità illimitata dei suoi pastori, nella pazienza calma dei suoi poveri (i suoi tesori!)

Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo: nella tua santa Croce veramente "tutto è compiuto".