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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


SOLENNITÀ DELLA SS. MADRE DI DIO
S. Messa per la pace
1 gennaio 2002

1. "In quei giorni, sarà infuso in noi uno spirito dall’alto; allora il deserto diventerà un giardino". Ancora una volta, carissimi fratelli e sorelle, vogliamo ascoltare la parola di Dio perché ci indichi la via che porta alla pace. Non quella pace, pure necessaria, che è frutto delle mediazioni politiche e diplomatiche, del compromesso fra opposti interessi di popoli e nazioni: una pace più profonda, più realisticamente vera vogliamo farci insegnare dalla parola di Dio questa sera.

E la prima cosa che ci viene detto è che "il deserto diventerà un giardino" solo se e solo quando viene "infuso in noi uno spirito dall’alto". Il senso di questa promessa ed il suo compimento viene insegnato e narrato nella pagina evangelica: "il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome". Lo Spirito che è infuso in noi dall’alto, di cui parla il profeta è il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre ha mandato e manda nel cuore dei credenti nel nome di Cristo.

Al dono fatto al credente dello Spirito Santo è connesso il dono della pace: "Vi lascio la pace, vi do la mia pace". La pace di cui Cristo fa dono all’uomo è la sua stessa pace, quella di cui Lui stesso è in possesso e di cui l’uomo viene reso partecipe. Stiamo parlando di un mistero molto profondo, del cuore stesso dell’annuncio evangelico: mediante il dono dello Spirito Santo il credente viene in possesso degli stessi beni di cui gode il Figlio unigenito di Dio. Questi infatti è divenuto partecipe della nostra natura umana perché noi divenissimo partecipi della sua natura divina. La pace di Cristo, come ci ha appena detto anche l’apostolo Paolo, regna nei nostri cuori perché ad essa noi siamo stati chiamati.

E quale è il contenuto della pace di Cristo? Essa indica la pienezza della sua comunione col Padre e la pienezza della sua unità con l’uomo. Allora, carissimi fratelli e sorelle, la pace nella sua vera sostanza e nella pienezza del suo significato è una realtà divina, che si realizza in noi, nella nostra unità col Padre, con Dio. La sorgente da cui viene la pace, il suo fondamento ed il suo principio è l’essere in pace con Dio. Ma proprio questa, che è la radice di ogni frutto di pace, non è in nostro potere, non può essere il risultato dei nostri sforzi. Perciò il profeta scrive: "sarà infuso in noi uno spirito dall’alto: allora il deserto diventerà un giardino". E S. Paolo: "giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo" [Rom 5,1]. Ed il Concilio Vaticano II: "Dio, al fine di stabilire la pace, cioè la comunione con sé, e di realizzare tra gli uomini stessi, che sono peccatori, un’unione fraterna, decise di entrare in maniera nuova e definitiva nella storia umana, inviando il suo Figlio a noi in un corpo simile al nostro" [Decr. Ad Gentes divinitas 3,1/EV 1, ]. Carissimi fedeli, se noi ci troviamo qui questa sera a pregare per la pace è perché siamo consapevoli di questa verità: essa è dono di Dio e va quindi domandata nella preghiera. E nello stesso tempo ci rendiamo conto che "è profanazione della religione proclamarsi terroristi in nome di Dio, far violenza all’uomo in nome di Dio" [Messaggio di Giovanni Paolo II per la Giornata della Pace 2002, 7,1].

2. Può essere che meditare sulla pace nella prospettiva finora seguita dalla nostra riflessione, generi in noi l’insidia di pensare che stiamo facendo un discorso fuori dalla storia, fuori dai suoi reali e drammatici problemi.

Se diciamo che il fondamento e il principio della pace è la pace dell’uomo con Dio, frutto del dono dello Spirito Santo, non diciamo che la pace è una realtà che riguarda solo l’intimo della nostra coscienza. Al contrario, come ancora insegna il Vaticano II: "la pace terrena, che nasce dall’amore del prossimo, è essa stessa immagine ed effetto della pace di Cristo che promana dal Padre" [Cost. Past. Gaudium et spes 78,3]. E la ragione è sempre la stessa: lo stesso Spirito donatoci dal Signore, che ci pone in pace con Dio, estingue nel nostro cuore l’odio e ci unisce ad ogni uomo.

In che modo la pace con Dio causa la pace terrena? Il deserto diventa un giardino se viene seminato con semi di giustizia: "effetto della giustizia sarà la pace; frutto del diritto la sicurezza perenne". La pace terrena cioè nasce dalla volontà che cerca di agire sempre dando a ciascuno, singolo e/o popolo, ciò che gli è dovuto in ragione della sua dignità. La pace terrena quindi esige un dominio delle proprie passioni e la vigilanza di ogni legittima autorità.

Non solo. La passione che più nuove alla pace è lo spirito di vendetta, tanto più pericoloso perché può mascherarsi di giustizia. E’ per questo che l’apostolo ci esorta nel modo seguente: "come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi".

Nella Provvidenza a ciascuno di noi è stato affidato un compito preciso: nella famiglia, nella professione, nella società. A tutti è chiesto di cooperare col Padre per realizzare in Cristo la vera unità fra gli uomini: quell’unità che è l’immagine della stessa unità divina nella Trinità delle persone. Partiamo questa sera da questa celebrazione per la pace con questa consapevolezza ed impegno.