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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


MADONNA DELLE LUCI
Comacchio – Aula Regia
4 giugno 2001

Presso tutti i popoli la vita umana è stata raffigurata come un "viaggio" o un "cammino". Il nostro sommo poeta inizia la sua Commedia così: "Nel mezzo del cammin di nostra vita". Molte sono infatti le somiglianze fra il vivere ed il viaggiare: c’è un inizio, c’è una meta, c’è un percorso. Così è della vita di ciascuno di noi: un cammino verso una meta finale.

Voi, carissimi fedeli, questa sera avete voluto compiere un percorso in onore della "Madonna delle luci". Il vostro atto di devozione ha un significato assai profondo. Ciascuno di voi aveva in mano una luce: non si può camminare nelle tenebre; non si può vivere senza una luce che ci guidi. La luce di cui il cammino della vita ha bisogno ha un rapporto con Maria. Il vostro cammino si è concluso nella celebrazione della Eucarestia.

(a) La vita ha bisogno della luce. Certamente della luce del sole senza del quale ogni forma di vita fisica sarebbe impossibile. Ma è di un’altra luce che l’uomo ha soprattutto bisogno. Di quale? nella pagina del Vangelo è detto chiaramente: della luce che viene da Cristo, della luce che è Cristo. Ciò che è il sole nel mondo fisico, è Cristo nell’universo delle persone: "io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre". Come il sole illumina la strada, così è per l’uomo "luce" tutto ciò che lo conduce verso Dio: la nostra ragione rettamente usata, la nostra coscienza morale, la legge divina. Ma la luce piena è la persona di Gesù, è la sua parola: "io sono la luce del mondo; chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita" [Gv 8,12].

(b) Comprendiamo perché noi questa sera veneriamo Maria col titolo "Madonna delle luci": è attraverso essa che ci è stata donata la luce vera, Gesù Cristo. Attraverso di Lei la luce vera che illumina ogni uomo, è venuta nel mondo. Ella così è diventata l’immagine della Chiesa, nella quale ed attraverso la quale il Cristo continua ad essere presente nel mondo come "lumen gentium: luce delle genti". La nostra celebrazione questa sera è anche la celebrazione del mistero della santa Chiesa. Dice un salmo: "Là pose una tenda per il sole, che esce come sposo dalla sua stanza nuziale … Egli sorge da un estremo del cielo e la sua corsa raggiunge l’altro estremo: nulla si sottrae al suo calore" [S 19,6-7]. La tenda del sole di giustizia è la Chiesa, attraverso la quale nulla si sottrae al suo calore.

(c) Abbiamo voluto terminare il nostro cammino nella celebrazione dell’Eucarestia. E’ celebrando l’Eucarestia che noi partecipiamo alla vita di Cristo, "e la vita era la luce degli uomini" [Gv 1,4b].

Partiamo da questa celebrazione avendo vissuto una profonda esperienza di illuminazione interiore, che genera in noi l’intima certezza che incontrando Cristo nella Chiesa, incontriamo la luce della verità che ci libera: "guardate a Lui e sarete raggianti; non saranno confusi i vostri volti".