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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


PROFESSIONE RELIGIOSA DI SR. LUCIA SOLERA
Lecceto 8 ottobre 2000

1. "Gesù … stanco del viaggio sedeva presso il pozzo… Le disse Gesù: "dammi da bere"". Quanto è narrato nella pagina evangelica si compie nei santi ed immacolati misteri che stiamo celebrando: il mistero eucaristico dell’alleanza sponsale di Cristo colla sua Chiesa sulla Croce, ed in quest’alleanza il mistero dell’offerta verginale di Lucia. La pagina evangelica ci svela la verità e la bellezza di ambedue questi misteri.

Essa narra un incontro fra Gesù e un donna, dovuto alla sete di Gesù: il dialogo inizia colla sua richiesta di acqua. E’ qui adombrato il mistero dell’Incarnazione del Verbo. Quell’uomo che ha sete è Dio che ha voluto assumere la nostra natura umana perché desideroso di incontrare l’uomo che va ad attingere l’acqua. La sete terrena di Gesù è l’incarnazione della sete che Dio ha dell’amore dell’uomo. Poiché non l’uomo ha cercato Dio, ma Dio l’uomo; non l’uomo è salito a Dio, ma Dio è disceso all’uomo. Dietro alle parole del Verbo incarnato, "dammi da bere", è nascosto l’infinito desiderio che Dio ha dell’amore dell’uomo. Quando sarà sulla Croce, colle braccia distese ad accogliere ogni uomo, il Verbo incarnato dirà ancora ciò che ha detto alla samaritana: "ho sete".

L’altro partner dell’incontro è la samaritana. Chi è? Viene semplicemente indicata così: una donna venuta "venuta ad attingere acqua". Una donna che ha nel cuore una travolgente sete di amore: sete nella sua carne e nel suo cuore ["hai avuto cinque mariti …"]; sete nel suo spirito di sapere dove adorare Dio ["dove bisogna adorare Dio …"]; sete di incontro e di verità ["so che deve venire il Messia: quando verrà ci annuncerà ogni cosa"] (cfr. A. Sicari, Viaggio nel Vangelo, Jaca Book ed., Milano 1995 pag. 34). L’uomo è un mendicante di beatitudine.

Ma quale è la domanda fondamentale che Gesù vuol far sorgere nel cuore alla samaritana? Quella riguardante un’acqua bevendo la quale, ella non avrà mai più sete. Ecco, questa è la questione decisiva: di che cosa l’uomo ha veramente sete? e chi è capace di donargli questo "che cosa"? E quando l’uomo comincia a porsi veramente queste domande radicali, si rende conto che non di "qualcosa" ha bisogno e sete, ma di "qualcuno". E la domanda allora diventa: "chi" è capace di spegnere per sempre la mia sete di verità, di bontà, di bellezza, di giustizia, di amore? in una parola, chi è capace di donarmi beatitudine piena ed eterna? Fra il ritenere che sia "qualcosa" che possa spegnere la sete o "qualcuno", si colloca tutto il dramma della libertà umana che o si costringe ad andare continuamente ad attingere acqua che non disseta oppure vive un incontro che definitivamente la sazia. Si colloca tutto il dramma della libertà umana che cerca di realizzare il bene della persona o nell’avere o nel donare, o nel possedere o nell’amare.

Dunque, questo sono i due personaggi del dramma: Gesù, Dio fatto uomo che "ha sete", che va alla ricerca della persona umana; la samaritana, la persona umana che cerca "qualcosa-qualcuno" che possa dissetarla per sempre. Quando e perché avviene l’incontro ? tocchiamo il fondo di questa pagina evangelica.

La samaritana ha incontrato Cristo perché ha sentito uno che le ha detto tutto quello che ha fatto: si è sentita conosciuta. Non nel modo in cui l’avevano conosciuta i cinque mariti. In che modo? si è sentita dire "tu". E’ stata affermata non nel suo corpo, non nella sua carne: è stata vista ed amata nella sua identità. Ed in questa indescrivibile esperienza, Gesù può dirle: ""Io" sono". Le svela la sua identità. L’incontro della sete umana è avvenuto con l’acqua divina: l’incontro con la sete che è l’uomo è avvenuto con l’Acqua che è Dio fattosi uomo. Ed in questo incontro è nata la consapevolezza di essere stata affermata [conosciuta ed amata] come persona: come un "io" capace di dire "tu".

2. Carissimi fratelli e sorelle, ciò che è narrato nel Vangelo si realizza ora davanti ai nostri occhi: è l’incontro di Lucia con Cristo nella santa alleanza verginale.

Che cosa è la professione religiosa? "E’ un riconoscere Cristo, totalmente, puro nudo e crudo, sine glossa, senza fronzoli, senza "ma", senza "se", senza "però"" [L. Giussani, "Tu" o dell’amicizia, ed. BUR, Milano 1997, pag. 194]. E questo non per una scelta fatta da noi primariamente, ma perché rispondiamo ad una scelta che di noi ha fatto Cristo. Lucia può dire con libertà "io", perché Cristo le ha detto "tu". La professione religiosa nasce dalla consapevolezza che la sete può essere spenta solo da Cristo, è quindi l’atto che porta la libertà alla sua più alta espressione: il dono di se totale e definitivo. "Il tuo fuoco consumi tutto ciò che è mio" pregava Agostino "sicché niente di ciò che è mio rimanga a me, ma tutto sia tuo" [Enarr. In ps. 65,18; NBA pag. ]. In questo incontro Cristo le indicherà dove adorare il Padre: nella verità che è Cristo assimilata nello Spirito Santo; le dirà tutto ciò che ha udito dal Padre.

E’ in questo modo che la Chiesa prende forma: come comunione fra persone che hanno un cuor solo e un’anima sola, perché nessuno è proprietà di se stesso. "Le sacre vergini" scrive Agostino "non le genera se non quella vergine sacra che fu sposata a un solo uomo, Cristo, al quale ha da essere presentata pura. Da questa Chiesa, che nello spirito è tutt’intera vergine e nel corpo lo è limitatamente a certi individui, nascono le vergini sante, che sono vergini nel corpo e nello spirito" [La santa verginità 12,12; NBA VII/1, pag. 87].

Carissima Lucia, carissime sorelle agostiniane, "quando noi pensiamo alla pace che voi godete in Cristo, la gustiamo anche noi nella nostra carità, benché viviamo in mezzo a varie e dure fatiche. Noi infatti formiamo un solo corpo sotto un solo Capo, per modo che voi siete attive in noi e noi siamo in voi contemplativi … Vi esortiamo dunque, vi preghiamo e vi scongiuriamo per la profondissima umiltà e l’eccelsa misericordia di Cristo, di ricordarci nelle vostre sante preghiere, che crediamo siano da voi elevate con maggior vigilanza e attenzione, mentre le nostre vengono strapazzate e offuscate dalla confusione" [Ep. 48, 1; NBA ]. Questo vi chiedo: così sia.