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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


CELEBRAZIONI CENTENARIE MARIANE
FICAROLO (RO)
13 giugno 2002

1. "Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: non hanno più vino". Queste sono le prime parole dette da Maria riportate dal vangelo secondo Giovanni. Esse mostrano un’attenzione tenera e materna di Maria alle necessità dell’uomo, e nello stesso tempo la sua preoccupazione per il bene di questi.

La stessa partecipazione di Maria alle miserie dell’uomo è stata mostrata dal fatto di cui oggi ricorre il quarto centenario. Il 2 giugno 1602 nella casa dei coniugi Battista e Jacopa di Cavicchioli un’immagine della Beata Vergine pianse prodigiosamente. Il fatto si ripeté anche il 13 dello stesso mese ed anno, quando l’immagine era già stata portata nella Chiesa parrocchiale. La memoria che celebriamo ci offre occasione per meditare, carissimi fedeli, sulla compassionevole partecipazione di Maria alle nostre miserie e sulla sua cooperazione all’opera della nostra redenzione compiuta da Gesù Cristo nostro Signore.

La partecipazione di Maria si mostra in primo luogo nell’individuare la vera natura del male umano: "non hanno più vino", ella dice. Nel contesto di tutta l’economia della salvezza, così come ci è rivelata e narrata dalle Sante Scritture, la frase ha un significato profondo che va ben oltre il suo significato letterale. Poiché l’incontro di Dio con l’uomo era stato raffigurato nella figura di un’alleanza nuziale celebrata in un banchetto, il vino era il segno di questa grande alleanza che Dio voleva sancire con l’uomo. Maria nota che all’uomo manca proprio l’esperienza di questa alleanza col suo Signore, poiché l’uomo col peccato l’aveva spezzata. Quando manca il vino, alle nozze si verifica una specie di grande vuoto di senso; quando, a causa del peccato, all’uomo manca l’incontro con Dio, nella vita dell’uomo si verifica un grande vuoto di senso. Ogni volta che Maria si rivolgerà a noi, a Lourdes come a Fatima, ella ci dirà che il nostro vero, unico male totale è l’aver abbandonato il Signore: "non avete più vino".

Ma le parole di Maria sono anche un invito fatto a chi solamente poteva ricostruire l’alleanza nuziale fra Dio e l’uomo: il suo Figlio unigenito. Questo implicito invito, questa preghiera manifesta che Maria ha cooperato veramente all’opera della redenzione compiuta dal suo Figlio. Come si è realizzata questa cooperazione di Maria?

Al momento dell’annuncio dell’angelo, è stato esplicitamente richiesto a Maria il consenso per la venuta del Verbo unigenito in mezzo a noi. Grazie a questo consenso, il Figlio di Dio si è fatto figlio dell’uomo, assumendo una carne in tutto simile alla nostra. E’ per mezzo di Maria che il Verbo è divenuto uno della nostra razza. E così, come alla disobbedienza di Adamo aveva cooperato la disobbedienza di Eva, così all’obbedienza del Verbo incarnato coopera l’obbedienza di Maria: la prima coppia ci ha privato del vino del banchetto, la seconda ce lo ha ridonato, mutando la nostra condizione umana.

La cooperazione di Maria raggiunse la sua perfezione sul calvario, ai piedi della Croce. E’ stata questa una presenza volontaria: Maria volle essere accanto al Figlio nella sofferenza, prendervi parte con Lui. Ella vuole prendere parte al sacrifico redentore del suo Figlio. E questi accoglie la materna partecipazione di Maria, quando le dice: "donna, ecco il tuo figlio". Maria diventa la madre di ogni discepolo di Cristo, nel momento in cui ogni discepolo riceve da Lui il dono più prezioso, quel dono simboleggiato dal vino: il Sangue che sgorga dal costato a cui attingiamo la nostra salvezza. Accettando questa maternità, Maria riceve una permanente missione materna nella vita della Chiesa.

2. Come Maria esercita questa missione? Nel modo prefigurato da Ester, come è narrato nella prima lettura.

Ella intercede per ciascuno di noi perché abbiamo dal nostro Redentore tutto ciò di cui abbiamo bisogno per la nostra salvezza. Il compito materno di Maria ora è quello di intercedere continuamente per noi che siamo ancora esposti ad ogni sorta di pericoli.

E’ per questo che il nostro rapporto con Lei deve essere impastato di fiducia piena e totale: "Santa Maria, prega per noi peccatori", ci fa dire la Chiesa.

Carissimi fedeli di Ficarolo, ringraziate il Signore perché ha voluto rivelare in mezzo a voi, attraverso un segno straordinario, il fatto che Maria "fosse in modo singolare associata all’opera della redenzione". Sia in ciascuno di voi profonda devozione mariana, perché Maria vi conduca al suo Figlio, nostro unico redentore.