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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Esequie di don Corrado Mengoli
Bologna, 19 febbraio 2008


1. "Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse". La speranza cristiana, cari fratelli e sorelle, diventa particolarmente luminosa di fronte alla morte. La speranza cristiana infatti non fugge neppure di fronte ai sepolcri. "Eliminerà la morte per sempre", ci ha appena assicurato il profeta.

Questa promessa si è adempiuta in Gesù, nella sua Risurrezione. Egli risorgendo ci ha aperto il passaggio alla vita eterna, e se anche ci rattrista la certezza di dover morire, ci consola la promessa, adempiuta in Gesù, della vita eterna.

La parola di Dio illumina dunque questa celebrazione eucaristica in suffragio di don Corrado. E preghiamo perché il Signore, come abbiamo detto nel Salmo, gli prepari quella mensa a cui siedono gli eletti; perché abiti ora nella casa del Signore per sempre.

Il Signore voglia ora premiare il suo servo sacerdote, che ha dedicato tutto il suo sacerdozio, praticamente, nella cura pastorale dei giovani. Egli infatti è stato insegnante di religione al Liceo Righi per trentacinque anni, ma soprattutto dal 1953 al 2006 Direttore della Fortitudo, e Presidente dell’Opera dei Ricreatori fino al 2006.

Forse questa è stata l’espressione eminente del suo sacerdozio. Egli aveva ben chiara la finalità educativa dello sport. "Lo sport" diceva "deve essere praticato seguendo due finalità: che tutti possano giocare e soprattutto che attraverso di esso si possa trasmettere qualcosa di più del semplice gioco". Ed ancora annotava che l’idea fondamentale che lo accompagnava era che "si possono e si devono formare i giovani attraverso lo sport". Penso che non sia difficile rendersi conto della urgenza e dell’attualità di questa programmazione. Il cristianesimo non respinge nulla di ciò che è veramente umano; anzi lo purifica, lo eleva e lo trasforma.

2. "Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria". Miei cari fratelli e sorelle, abbiamo ancora nel cuore la luce della Trasfigurazione del Signore, che abbiamo celebrato domenica scorsa. Per qualche momento, Pietro, Giacomo e Giovanni hanno contemplato la gloria di Cristo.

All’ultima sera della sua vita Gesù chiede che ad ogni discepolo sia dato di contemplare per sempre la sua gloria.

Il Signore voglia concedere anche a don Corrado di essere dove è Cristo, perché contempli la sua gloria. Per sempre.