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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Solennità della Pentecoste
Cresime a S. Isaia, 27 maggio 2007


1. Miei cari fedeli, cari cresimandi, oggi noi celebriamo il compimento e la perfezione di ogni festa e di ogni celebrazione cristiana: siamo giunti alla meta a cui tutto l’itinerario dell’anno liturgico tende e verso cui ci fa camminare.

Voi, cari cresimandi, partecipate a questa grande festa della Chiesa in modo speciale, ricevendo fra poco il sacramento della Cresima.

Che cosa dunque la Chiesa oggi celebra, quale grande avvenimento? Per quale particolare ragione noi oggi ci riuniamo a celebrare la divina Eucarestia?

Colla sua morte e colla sua risurrezione Gesù ha liberato l’umanità dalla sua condizione di perdizione, di peccato: dal suo destino di morte. Ma questa liberazione aveva riguardato solo l’umanità di Gesù. Il suo corpo era risuscitato; la sua condizione umana era stata trasfigurata nella gloria divina. Quanto era accaduto a Gesù ed in Gesù il giorno di Pasqua, era destinato ad accadere a ciascuno di noi ed in ciascuno di noi. Ciascuno di noi è destinato a risorgere come, con, in Gesù Risorto.

Come si compie questo nostro "buon destino", questo che è il "buon destino" di tutta l’umanità dal primo all’ultimo uomo? a causa di quanto è accaduto ed accade oggi: il dono dello Spirito Santo.

La parola di Dio ci aiuta sempre a capire queste realtà invisibili e ben al di là delle capacità della nostra mente mediante delle immagini sensibili. Riascoltiamo: "venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo… Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posavano su ciascuno di loro".

Vedete che due sono i segni del dono dello Spirito: il vento e il fuoco.

La funzione principale del vento, come sappiamo, è di purificare l’aria. Quando questa "stagna", diventa gradualmente inquinata. Lo Spirito Santo purifica il clima spirituale inquinato che respiriamo. Egli è il vero principio della cultura della vita e della verità che elimina la cultura della morte e della menzogna. Carissimi cresimandi, forse questi vi sembreranno discorsi troppo difficili, "da grandi": non è così. Anche voi oggi ricevendo lo Spirito Santo, iniziate un cammino di formazione della vostra persona, che vi aiuta a non "respirare l’aria inquinata" in cui siamo immersi.

Il secondo segno del dono dello Spirito è il fuoco. Il fuoco, lo sappiamo, riscalda ed illumina. Lo Spirito Santo è Colui che ci è dato perché, come ci ha appena detto Gesù nel Vangelo, "ci insegni ogni cosa" riguardante la nostra salvezza. Lo Spirito Santo è colui che ci è dato perché, come abbiamo appena detto nell’acclamazione al Vangelo, riempia i nostri cuori ed accenda in noi il fuoco del suo amore. Carissimi cresimandi, inizia oggi un grande cammino per voi: vi è dato lo Spirito Santo perché siate liberati dal vostro egoismo e diventiate capaci di amare.

2. Non posso non dirvi, a conclusione, alcune considerazioni sulla pagina di San Paolo appena proclamata: è troppo importante.

L’Apostolo narra un fatto di cui ciascuno di noi è testimone ogni giorno: il dono dello Spirito Santo incontra dentro ciascuno di noi resistenza ed opposizione. Si può vivere, ci dice l’Apostolo, "secondo la carne" o "secondo lo Spirito Santo". Cioè: resistendo o sottomettendoci allo Spirito.

Cari fedeli non posso ora specificare ulteriormente. Dico solo a voi cresimandi: questo contrasto comincia subito in voi appena fuori di chiesa. Sarete tentati di lasciare, fatta la Cresima, la parrocchia; di rinunciare alla vostra formazione cristiana.

Fratelli e sorelle tutte: lo Spirito Santo riempia la misura del nostro cuore e ci introduca sempre più profondamente nell’appartenenza a Cristo.