home
biografia
video
audio
english
español
français
Deutsch
polski
한 국 어
1976/90
1991/95
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


DOMENICA XXVIII per annum (A)
S. Cresime
Borgo Panigale, 9 ottobre 2005


1. "Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per il suo figlio". Carissimi cresimandi, come avete sentito il Vangelo paragona il nostro incontro col Signore e lo stare in compagnia con Lui ad un banchetto. Voi potete capire benissimo il significato di questo paragone.

A tavola noi saziamo la nostra fame; a tavola noi stiamo in compagnia cogli altri; a tavola normalmente siamo nella gioia. Considerate bene ora queste tre cose: sazietà, compagnia, gioia. Ebbene, non esiste solo la fame fisica; voi desiderate vivere sempre l’esperienza di una vera amicizia; soprattutto è la gioia ciò di cui abbiamo bisogno. Il Vangelo oggi vi dice: il Signore ti ha donato la possibilità di vivere bene nel senso più profondo del termine. Come? Incontrando Gesù; vivendo nella sua amicizia. Voi oggi riceverete il santo sacramento della Cresima. Lo Spirito Santo che riceverete vi è dato proprio per questo: lui vi fa vivere nell’amicizia con Gesù. E vivere in questa amicizia è come "partecipare ad un grande banchetto di nozze".

2. "Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire". Anche a voi il Signore ha inviato i suoi servi per invitarvi a questo "banchetto di nozze", per invitarvi a vivere l’amicizia con Gesù.

I suoi servi sono i sacerdoti; sono i catechisti/e: essi vi sono mandati dal Signore per dirvi: "venite alle nozze". Oggi voi siete venuti. E dopo?

Sentite come continua il Vangelo: "ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari". Continueranno ad invitarvi: alla catechesi; all’Eucarestia festiva; alla compagnia con altri amici di Gesù per imparare a seguirlo. Dio non voglia che ci sia fra di voi "chi non se ne cura" per "andare chi al proprio campo, chi ai propri affari". Cioè: per andare a fare sport; per perdere tempo in attività futili e così via.

Ecco, carissimi: ripetetevi spesso nel cuore quanto abbiamo detto nel Salmo responsoriale. "Il Signore è il mio pastore …". Dite con tutto il cuore "Lui da oggi voglio seguire, accogliendo l’invito dei suoi servi a sedermi alla mensa che il Signore mi ha preparato".